FUORI DAL CAMPO - E' un mix di umiltà e determinazione, non è solo apparenza: Dusan si sta dimostrando così e in questi giorni dirigenti, compagni e staff ne sono rimasti impressionati positivamente. E' la reazione del Dusan-ragazzo al cambiamento e allo tzunami mediatico seguito al suo clamoroso trasferimento che ha colpito. "In una settimana - come si legge - l’ex viola ha confermato di avere tanto calcio e pochi grilli per la testa. E soprattutto di non avere comportamenti da star o da mister 70 milioni". Nello spogliatoio è entrato in punta di piedi, poi si è seduto nel posto indicatogli, accanto a Federico Bernardeschi. Curioso, ma sempre molto educato con staff, compagni e personale del centro sportivo e c'è chi racconta: "Sembra un De Ligt, un 22enne con la testa di uno di 30". Ha tanta fame, vuole prendersi tutto e sfruttare ogni momento della giornata per migliorarsi: in campo e in palestra
IN CAMPO - "In allenamento, tanto nelle esercitazioni quanto nelle partitine, DV7 si trasforma. Viene descritto come una macchina da guerra. Duro, “cattivo”, grintoso. Un guerriero. «Un po’ come erano Mandzukic e Tevez», dicono. Molto più che un giovane bomber. Ragazzo di personalità e carattere. Di quelli che non ti lasciano mai solo, anche e soprattutto nei momenti di difficoltà", si legge sul quotidiano. Il serbo sta trasmettendo a tutti la sensazione di essere fatto della stessa pasta: “Cattivo” come i Tevez e i Mandzukic, maniaco dell’allenamento e di ogni dettaglio... alla Ronaldo, tanto per citarne uno.