La Juve ha provato a costruire il dopo-BBC in anticipo, prendendo (e pagando cari) due ragazzi promettenti: Romero e Demiral. Forse non erano pronti per quegli scenari, ma occorreva pazienza. Invece l’argentino lo ha portato via l’Atalanta, che ora può prendersi pure il turco. La somma delle loro età va poco oltre quella del solo Chiellini, a conferma di una strana situazione: ci si è liberati dei giovani per tenersi i vecchi. Un curioso modo di costruire. Non solo: anche De Ligt nell’ultimo periodo è stato messo spesso in discussione da Allegri, finendo ciclicamente in panchina per dare spazio ai soliti vecchi. Scelta strana e discutibile. De Ligt dovrebbe essere un punto fermo nella Juve di Allegri. Innanzitutto perché oggi è il miglior difensore del gruppo, e poi per un’altra serie di motivi, sia progettuali (il futuro della difesa bianconera non può che essere costruito attorno a lui), sia economici (la cifra investita sull’olandese e il suo ingaggio impongono di insistere su questo ragazzone). Sempre che la società non abbia idee differenti, ad esempio quella di pensare a una cessione di De Ligt per fare cassa, ipotesi ventilata dal minaccioso Raiola. Con ciò che sta passando il nostro calcio, e anche la Juve, non ci sarebbe da stupirsi troppo se l’olandese partisse. Ma il danno, per i bianconeri, potrebbe essere gravissimo. Di sicuro ci sarebbe da riflettere sulle date di nascita che elenchiamo: via Romero (1998), Demiral (1998) e De Ligt (1999); avanti con Bonucci (1987) e Chiellini (1984).
@steagresti