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Sembra un film. E invece, purtroppo, è tutto vero. La fuga del runner inseguito da un carabiniere sul lungomare di Pescara che affianca l'Adriatico è diventata la storia più incredibile di questo periodo di quarantena. Un corridore non rispetta i divieti imposti ed esce di casa andando a correre in spiaggia. Prontamente un carabiniere lì vicino lo richiama, ma lui anziché fermarsi allunga la falcata e inizia ad andare sempre più veloce.

CALCIATORE E INVASORE - L'inseguitore fatica a stare al suo passo, ma alla fine la fuga del runner si conclude con 4mila euro di multa, il massimo della sanzione prevista dalla legge contro la diffusione del coronavirus. Il protagonista della notizia che in pochi giorni ha fatto il giro del web è Mario Ferri, un esterno di centrocampo di 33 anni che gioca nel alle Seychelles nel Victoria City, ultimo in classifica prima della sospensione del campionato per l'emergenza Covid19. Ma non è la prima volta che scappa da qualcuno, Ferri è solito anche invadere i campi durante le partite. Ma stavolta è stato diverso, come ha spiegato lui stesso a La Gazzetta dello Sport: "Ho sbagliato, chiedo scusa, restiamo tutti a casa. Non so che cosa mi sia passato per la testa. Quando invado i campi, mi consegno da solo agli steward e alle varie polizie. Abbraccio un giocatore e non fuggo. Qui mi è scattato un meccanismo contrario. Mi ha beccato un drone, un finanziere ha iniziato a inseguirmi. Una cosa impari, nessuno lo prenda in giro, per favore. E' stato facile seminarlo, non mi vanto per questo. A fuga finita mi sono scusato con lui. Mi sono rifugiato in centro, ma due vigili urbani in moto mi hanno circondato e bloccato. Non ho opposto resistenza, ho chiesto subito scusa".

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