POGBA STAR - Ad ogni modo non ci sarebbe stato Paul Pogba, né tra i titolari, né in panchina. E allora, perché è in ritiro (diversamente da Rabiot)? Qui si entra in un discorso diverso: Paul è la star della tournée, l'uomo forte sui social e si spera presto anche in campo. La Juve vive un momento comunque d'oro tra social ed esposizione del marchio, uno dei pochi - se non l'unico - lascito positivo dell'affare Cristiano Ronaldo. Essere nello stesso evento di Barcellona e Real, così come il Milan, rappresenta ugualmente un punto d'arrivo. E come ogni spot, c'è bisogno del testimonial. Pogba negli USA esattamente per quello: non ve l'aspettate in campo. WEAH E MCKENNIE - USA che diventano più curiosi, in particolare per i propri beniamini. Qualcuno ci ha visto della malizia nella riconferma momentanea di Weston McKennie nella lista ufficiale di Allegri. La realtà dei fatti è che, lì in mezzo, ce ne sono proprio pochi: con Pogba out, Rabiot e Fagioli in Italia, il centrocampo piange difficoltà. Sarà un bel test allora per Wes, che resta in attesa di una vera offerta. E naturalmente per Weah, al primo e vero approccio con il mondo Juve: negli Stati Uniti in tanti puntano sul giocatore di origini liberiane. E' un beniamino della Nazionale e la maglia bianconera ha sempre un fascino particolare. Soprattutto sul mercato.
IL MARCHIO - Il tutto s'incastra in un momento d'oro per il soccer, che ha appena accolto Leo Messi con la divisa dell'Inter Miami. Ah, poi la Pulga ci ha messo del suo: punizione decisiva all'ultimo minuto, robetta da tre punti ed esultanza forsennata davanti a Lebron James e Serena Williams. Sembra un film. E vuole parteciparvi pure la Juve, nel tour della conquista americana. Pardon: della riconquista. Senza CR7, ma con tanto altro da raccontare. A partire dai local.