13
Per lui è praticamente l'inizio di una nuova carriera. Mattia De Sciglio non sa ancora quando potrà effettivamente tornare in campo per una partita con la Juve (nel mirino la convocazione per il match casalingo contro il Frosinone), ma intanto il suo percorso di recupero dall'infortunio sembra davvero essere arrivato alle battute finali: la conferma è arrivata ieri, con la notizia del suo rientro in gruppo per gran parte dell'allenamento. Il 25 febbraio, data della sfida che ha cerchiato in rosso sul calendario, saranno trascorsi quasi 300 giorni dall'ultima volta per lui, fermo da quel maledetto 3 maggio 2023 che lo ha costretto a fermarsi per uno degli infortuni peggiori per un calciatore, la rottura del legamento crociato anteriore. 
 

Juve, De Sciglio e il rapporto con Allegri

Quello di ieri, in realtà, non è stato il suo primo allenamento con il resto della squadra, ma è stato quello più significativo e importante. Adesso Mattia può solo guardare avanti, con rinnovato entusiasmo e con la consapevolezza di godere della stima di Massimiliano Allegri, di cui parlava così un paio di anni fa: "Abbiamo un legame forte, ma non sono il suo figlioccio. Lo criticano per il gioco, perché tutti pensano a Guardiola, però il gioco dipende da tanti fattori e in Italia conta il risultato. Da me pretende tanto, mi pungola spesso e mi chiama "mangia e dormi", come a dire che non faccio altro che mangiare, dormire e allenarmi". A 31 anni, ora, De Sciglio può pensare di nuovo a presente e futuro, tutto nelle sue mani.