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Diciotto gol in meno di un mese, il primo nel 2024, e una Juve diversa. Più forte, più incisiva. Ma perché? Da 18 reti in tre mesi a 18 in un mese, con una serie di vittorie a viso aperto, quasi scatenate e persino con un tocco d’allegria dentro. Ma qual è la differenza? Come scrive La Stampa, "il vero elemento di discontinuità è la presenza di Yildiz, titolare sei volte nelle ultime sette (ma con la Salernitana in Coppa Italia è entrato e ha fatto gol): inizialmente ha abbagliato segnando, poi però la sua pericolosità sotto porta è calata (formalmente, non ha fatto ancora nessun assist) ma al contempo è sbocciata la produttività offensiva della Juventus. E qui un nesso c’è, senza ombra di dubbio: il giovane turco ha cambiato il modo di attaccare dei bianconeri e forse ne sta addirittura intaccando la mentalità. È il facilitatore di questo nuovo gioco felice".

Un Yildiz alla... Dybala, che supera anche Chiesa. "Allegri - si legge - ha presentato Yildiz come alternativa a Chiesa il quale, tra un dolorino e una panchina, in campionato non è più titolare dal 15 dicembre. In realtà i due giocatori sono molto diversi tra loro e la presenza di uno o dell’altro modifica sostanzialmente lo sviluppo del gioco. Yildiz sta alle spalle di Vlahovic, praticamente la stessa posizione che aveva Dybala quando faceva coppia con Higuain: ha la funzione di raccordare i reparti, di cucire centrocampo e attacco e soprattutto di fluidificare il gioco, che difatti da quando c’è il giovane turco scorre in maniera molto più naturale, perché Yildiz, che ha una visione del campo da centrocampista, ha la dote di prevedere la giocata prima che il pallone gli arrivi. [...) Le differenze rispetto alla Juve di Chiesa sono sostanziali. Con l’azzurro in campo, la Juve attacca in maniera più episodica, più istintiva, a strappi. L’obiettivo è di aprire gli spazi (e per farlo bisogna arretrare, abbassando il baricentro) per scatenare la corsa dell’ex viola, che non è egoista ma ha difficoltà a giocare di squadra, perché tiene la testa bassa e non vede molto altro tranne la palla e il campo davanti a sé. Ha certamente la sua efficacia, i sei gol segnati (più due assist) lo dimostrano e lui e Vlahovic sono irresistibili quando attaccano in contropiede. Ma la presenza di Yildiz garantisce tutto un altro tipo di coralità e spiega la ragione di questo cambiamento radicale nel rendimento offensivo della Juventus. La vena di Vlahovic è al tempo stesso causa e conseguenza".