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Quando la Juve non gira in tanti puntano il dito contro Maurizio Sarri. "Non è adatto per questo club", "La squadra non ha un gioco" e via così. Solita routine. Sta succedendo in questi giorni dopo la sconfitta contro il Napoli ed era successo qualche mese fa, quando già si parlava di un possibile ritorno di Max Allegri in caso di fallimento del nuovo allenatore.

OBIETTIVO CENTRATO - La società, allora, aveva mostrato piena fiducia a Sarri, smentendo in fretta e furia un presunto incontro con l'ex tecnico bianconero. Circa un anno fa la dirigenza era in pieno corteggiamento per convincerlo a venire a Torino: erano andati anche a Londra, per parlare con l'allenatore prima della finale di Europa League con il Chelsea. Voci che si inseguivano, l'ombra di Guardiola che secondo alcuni sarebbe stato il prossimo allenatore della Juve. Poi la firma, le polemiche e il campo. 

LA SENSAZIONE - Quel feeling mai scattato con tifosi e giocatori ma da parte del club c'è stima e ottimismo. Ora però servono i fatti da parte della società, che se veramente crede nel progetto Sarri deve farlo capire anche ai giocatori. Fatti concreti, non parole. E' arrivato il momento di farsi sentire, di alzare la voce. Difendere l'allenatore, se ci si crede per davvero. Perché la sensazione è quella che anche dirigenti e presidente della Juve stiano perdendo la fiducia in lui. Partita dopo partita il sorriso di un anno fa dopo l'ufficialità del suo arrivo si sta trasformando sempre più in volti seri, preoccupati. E intanto i tifosi si scatenano criticando l'allenatore, adesso serve una mossa della società.