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In testa alla classifica dopo cinque partite di campionato c'è il Torino a quota 11 punti, secondo, insieme al Napoli troviamo l'Udinese (10 punti). Basterebbe questo per far capire come la Serie A si sta scoprendo senza "padroni" in questo inizio di stagione. Un po' a sorpresa forse visto ciò che è successo negli ultimi due anni, quando prima il Napoli e poi l'Inter hanno dominato vincendo con grande anticipo. Ovviamente è ancora presto per trarre un andamento complessivo di come effettivamente andranno le cose da qui al termine della stagione ma intanto questo campionato sta aspettando tutti. 

Per la Juventus la migliore notizia probabilmente è proprio questa, ancor più degli zero goal subiti e dell'imbattibilità. Per il momento c'è tempo di sbagliare, fare qualche passo falso e crescere. La sconfitta dell'Inter nel derby contro il Milan è un altro segnale verso questa tendenza. Nessuna delle big fino ad ora ha convinto in pieno e tutte si sono prima o dopo fermate. Tra la Juventus e le altre però c'è una differenza da non sottovalutare.

La Juventus è la squadra che ha cambiato di più, dalla guida tecnica a tanti giocatori. Una vera e propria rivoluzione. E di conseguenza quella che ha bisogno di più tempo per essere assemblata e crescere. Un po' come il Napoli, che però ha Antonio Conte in panchina, ovvero un tecnico che ha già grande esperienza e "famoso" proprio per la capacità di lasciare subito il segno. In più, non partecipa alle coppe, che dà un vantaggio in termini anche di lavoro e creazione di una nuova identità. 

Il Milan è passata da Pioli e Fonseca ma la base è rimasta la stessa, con solo qualche rinforzo dal mercato. Per non parlare ovviamente dell'Inter, che aveva il grande vantaggio proprio di non aver cambiato praticamente nulla rispetto alla scorsa stagione. Vantaggio che però Inzaghi non ha sfruttato in questo avvio. Insomma, le big stanno faticando a trovare la quadra e continuità, di risultato e prestazione. Ed è una situazione che dà fiducia alla Juventus e a Thiago Motta. Erano i bianconeri ad essere più "giustificati" per una partenza tra alti e bassi. E sono quelli che hanno anche più margine di miglioramento.