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"Il confronto tra dirigenza e staff tecnico sulla partita di Genova con la Sampdoria non poteva essere un corollario alla dialettica interna sulle operazioni di mercato da concretizzare. Ciò che non ha funzionato nella squadra bianconera è stato così analizzato con riflessioni che hanno preso declinazioni diverse in base ai punti di vista che offrono inevitabilmente prospettive dagli orizzonti non omologabili". Apre così Tuttosport, che spiega come il pensiero oggi non sia lo stesso tra chi mette a disposizione gli uomini e chi poi deve decidere come e quando utilizzarli. Nonostante questo, è emersa per tutti la delusione per ciò che la Juve era riuscita a produrre in campo contro la Samp. Ed è probabile che anche il postpartita di Allegri non sia stato accolto con l’entusiasmo di una “ola” dalla dirigenza e sembra "normale, che tra infortuni e gioco ai minimi termini, la tensione possa prendere piede", spiega il quotidiano.

I NODI - In 90' di ombre, qualche luce c'è. E porta il nome di Fabio Miretti e Nicolò Rovella, entrati contro la Sampdoria rispettivamente al 17’ della ripresa e a 6’ dal novantesimo, impressionando per l'approccio, che spinge anche a chiedersi perché non siano stati scelti prima, al posto di chi sta convincendo poco o di chi era sul mercato fino a qualche ora fa. La sensazione è quella di una rosa incompleta e di situazioni ancora tutte da risolvere, in difesa, in attacco e a centrocampo, dove ci sono ben 9 elementi, davvero troppi, per un reparto comunque lacunoso e difficile da gestire nello spogliatoio. Tagliare è difficilissimo e la situazione si complica ogni giorno che passa, tra scelte discutibili e mosse necessarie, ma bloccate. Come quelle in attacco. "Dunque a una settimana dalla fine delle trattative è lecito aspettarsi ancora molto. In entrata e in uscita. Magari prima di Juve-Roma di sabato con l’esame Mou per Allegri", chiosa il quotidiano.