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    La rivelazione di Giuseppe Rossi: 'Per la Juventus dovevo essere l'erede di Del Piero. Parlai con Conte e Marotta, poi saltò tutto'

    La rivelazione di Giuseppe Rossi: 'Per la Juventus dovevo essere l'erede di Del Piero. Parlai con Conte e Marotta, poi saltò tutto'

    • Redazione BN
    Giuseppe Rossi si appresta a disputare la sua ultima partita in occasione del Pepito Day, ovvero l'evento nel quale verrà celebrata la carriera dell'attaccante italo-americano che volge ufficialmente al termine dopo la sua ultima esperienza alla SPAL.

    Rossi, lungo il suo percorso, ha mostrato un talento dai margini davvero inesplorati ma in troppe occasioni è stato fermato da gravi infortuni che probabilmente gli hanno impedito di raccogliere molto meno di quello che invece avrebbe potuto raggiungere durante la sua avventura sul rettangolo verde.

    E proprio in occasione di questo speciale saluto al mondo del calcio, Giuseppe Rossi ha rilasciato un'intervista esclusiva al Corriere della Sera, nel corso della quale ha confidato di essere stato vicinissimo alla Juventus, durante la gestione targata Antonio Conte sulla panchina bianconera. Le parti furono davvero molto vicine, ma alla fine il Villarreal - club proprietario del cartellino del giocatore - non diede il via libera ad una trattativa che sembrava ormai procedere spedita verso la sua proverbiale fumata bianca.

    Rossi, infatti, aveva già parlato sia con il tecnico salentino che con Giuseppe Marotta e il club bianconero aveva già fatto pervenire un'offerta ufficiale, evidentemente respinta al mittente da parte del club spagnolo.
     

    Rossi e la Juventus



    "Per la Juventus dovevo essere il post Del Piero. Ero in macchina con mio zio, lui che guidava e io che parlavo al telefono con Marotta e Conte. Offrirono quasi 30 milioni di euro ma il Villarreal era appena tornato in Champions League e non se la sentii di cedermi perché aveva già ceduto anche Santi Cazorla".
     

    La tripletta a Buffon


    Il nome di Rossi, come detto, nell'immaginario collettivo è legato anche a quel Fiorentina-Juventus 4-2 in cui realizzò una sua fantastica tripletta. Un'impresa storica di cui però non si è mai vantato con Buffon: "Con lui non ci ho mai scherzato, neanche nei ritiri con la Nazionale. Avevo paura che mi tirasse due schiaffoni. Una partita storica, un boato che tutti i calciatori vorrebbero sentire. Sono stato fortunato a trovarmi lì". 

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