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Un gol per ripartire, davvero. Dopo la sfortuna, ecco l'occasione, quella giusta che il destino sa regalare solo a chi è abbastanza audace da andare a prendersela... come Kaio Jorge. Così, ecco Frosinone, ecco la Serie A ed ecco il primo gol in carriera nel massimo campionato, arrivato poco fa. Un rigore per il pareggio contro il Lecce, un rigore lasciatogli da un altro juventino: Matias Soulé. L'esterno argentino ha preso il pallone dopo il fischio dell'arbitro e l'ha consegnato al suo numero 9 - un po' come Vlahovic-Chiesa - come gesto di assoluta fiducia, per regalargli un sorriso. Una rete che ha un sapore particolare, che può significare l'uscita dal tunnel drammatico de lungo infortunio. 

IL CALVARIO - Oggi, Kaio Jorge riparte dal Via del Mare di Lecce, si sblocca e può tornare a sognare in grande. Arrivato alla Juve nell'estate 2021 come un grande prospetto del calcio futuro ha vissuto un complesso ambientamento: l'infortunio muscolare patito in avvio l'hanno costretto ad inseguire la forma migliore durante i primi sei mesi, trovando poco spazio, anche perché il classe 2002 arrivava da un campionato molto diverso, come quello brasiliano. Così, la scelta di fare condizione con l'Under 23, pagata carissima: il 22 febbraio 2022 dopo soli 23' il suo ginocchio fa crack. Rottura del tendine rotuleo del ginocchio destro. Stagione finita, operazione e oltre un anno di stop. Il rientro è stato duro, difficile e lento, con tanta paura di non farcela, almeno a certi livelli.

L'OCCASIONE - Il Frosinone, però, ha voluto dargli una chance e così dopo 5 presenze e 58' complessivi in campo, lo scorso 10 dicembre Di Francesco lo ha schierato titolare contro il Torino. La prima, con una crescita costante di rendimento. E oggi, sei giorni dopo, 22 mesi dopo il terribile infortunio, Kaio ha giocato la seconda dal 1' segnando. L'assist arriva da chi quel calvario l'ha vissuto al suo fianco nelle giovanili bianconere, così Kaio Jorge può scrivere la parola fine su quella brutta storia e riprendersi ciò che il futuro prevedeva per lui. Del resto, l'ambizione non gli manca. E per dirla come lui: "Il pianto può durare una notte, ma la gioia arriva al mattino. Grazie per tutto Dio". Bentornato.