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Come quando si assaggia un piatto particolare, un ingrediente sconosciuto: il palato deve abituarsi e non è chiaro se la reazione sia di piacere o di fastidio. È un po’ questa la sensazione dopo Juventus-Empoli. C’è l’amarezza per i due punti persi, soprattutto nell’ottica della corsa testa a testa con l’Inter per lo scudetto. C’è anche, però, la consapevolezza che non sia un punto da buttare via, soprattutto dopo l’espulsione di Arek Milik. Questa dualità si ritrova anche nelle diverse reazioni post match.


 

Juve-Empoli, la rabbia di Vlahovic

 
Come raccontato ieri sera da Sky Sport, la prima reazione evidente è stata quella di Dusan Vlahovic. Rabbioso, non ha raggiunto i compagni che salutavano i tifosi, troppa l’amarezza e il fastidio per quel pareggio. Reazione sanguinea, furente ma comprensibile. Il serbo ha poi corretto il tiro sui social: “La classifica è corta, il campionato ancora lungo e noi non vogliamo fare calcoli. Continuiamo a credere nei nostri obiettivi e lavoriamo duramente per raggiungerli. Orgoglioso dello spirito della squadra e grazie a tutti voi per il sostegno. Testa già alla prossima”.


 

Juve-Empoli, il gesto di Magnanelli e il ruolo dello staff

 
Un ulteriore retroscena lo ha raccontato Dazn. Nel finale di partita c’era soprattutto rabbia tra i calciatori bianconeri. I più esperti hanno affiancato i più giovani per trasformare quel sentimento in energia positiva e per caricare chi era più giù di morale. Lo stesso ha fatto Magnanelli, insieme ad altri componenti dello staff bianconero, mentre tutti si dirigevano dal tunnel che porta negli spogliatoi alla pancia dello Stadium.


 

Juve-Empoli, le scuse di Milik

 
Nello spogliatoio, poi, ci sono state le scuse di Arek Milik. “Non c’era bisogno”, ha detto Szczesny. Un atto, comunque, da sottolineare: si può sbagliare, l’importante è rendersene conto.
 

Appuntamento con lo SPECIALE MERCATO di OR LIVE, domani alle ore 13!

Con Marcello Chirico e Antonio Romano ci sarà Francesco Oppini.