CARATTERE, IBRA E CR7 – Basta sentirlo parlare per essere convinti della sua prontezza mentale. È cresciuto nel segno di Ibrahimovic, idolo calcistico materializzatosi in campo, il 15 luglio scorso, quando il Parma affrontò il Milan a San Siro. Lo stesso Zlatan ne ha riconosciuto il talento, tanto da prenderne le difese quando recentemente il ct della Svezia lo ha lasciato discutibilmente in panchina. Connessione svedese si potrebbe chiamare, tra due uomini che parlano la stessa lingua. Quella con cui Cristiano Ronaldo ha speso parole di elogio nei confronti del 20enne di Stoccolma, una vera e propria benedizione. La lingua dei campioni, perché Kulusevski non si perde in sciocchezze tipiche dell’età, a 20 anni decide le partite con addosso la maglia della Juventus.
IMPRESCINDIBILE – Il misero pareggio contro il Verona è stato l’emblema della sua imprescindibilità. Pirlo ha deciso di lasciarlo in panchina, promuovendo diverse scelte di formazione e dando l’ennesima chance a Bernardeschi. Possibilità sprecata, al 61’ entra Kulusevski e spacca in due la partita. Dà la cosiddetta sveglia alla squadra, sotto 1-0, si mette in proprio e trova un bellissimo gol su giocata personale. Poi si mette a dialogare spesso e volentieri con un altro che il mancino lo usa piuttosto bene, Paulo Dybala, e dal sinistro dei due nascono i pericoli più importanti. Entra, segna e trascina. A 20 anni e dopo due timbri in 4 partite di Serie A, Kulusevski ha già preso per mano la Vecchia Signora.