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Antonio Conte e la Juventus, quante storie ci sono alle spalle. E quante ancora potranno esserci, a guardar bene. Come racconta La Gazzetta dello Sport, fu proprio Conte a caldeggiare la sua posizione in ottica Juve: nel 2011, il mister salentino, appena 42enne e reduce dalla grande esperienza al Siena, chiamò il presidente Andrea Agnelli e si offrì. Lo convinse: sarebbe stato lui, l'ex capitano, l'uomo in grado di riportare il club a vincere. Finì con tre scudetti di fila. 

RAPPORTO BRUCIATO - Le dimissioni di Conte bruciarono un rapporto saldissimo: una battuta di Antonio sulla Champions ristorante caro, cui aggiunse qualche insoddisfazione di troppo e il legame, anche di amicizia, si raffreddò. Conte sfiorò la panchina della Juventus anche nel 2019, alla fine del ciclo Allegri. Fu suo ancora il primo passo: tramite un mediatore si disse pronto a tornare in bianconero, ma alla fine scelse l'Inter e la Juve si cautelò con Sarri. Pure qui: la sgradevole lite con Agnelli fu davanti a tutte le telecamere. 

FUTURO INSIEME - Come racconta Gazzetta, proprio quest'episodio sembrò precludere qualsiasi futuro. Ma Agnelli e Conte hanno chiarito lo scorso anno, di persona: si sono visti e hanno lasciato una porta aperta sul futuro, che per Conte resta in bilico, dato che Levy e Paratici non sono ancora riusciti a fargli firmare il rinnovo. Andasse via Allegri, nessuno sulla carta sembra più adatto di lui per riaprire un nuovo ciclo.