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Punta o non punta? E poi: Guler con Yildiz, oppure si pestano i piedi? Alla fine, l'arcano è stato svelato al minuto 94, quando si è chiusa la terza e decisiva partita. Vincenzo Montella sembra avere ancora una Turchia sperimentale: la vittoria per 2-1 con la Repubblica Ceca ispira ma non decide, soprattutto perché gli avversari sono rimasti in dieci dopo venti minuti e hanno avuto ugualmente la forza di recuperare il (bellissimo) gol di Calhanoglu

Tant'è: ecco il prossimo turno. Senza troppi fronzoli. Con grande capacità d'inventiva, ma pochissima capacità di pungere. Cioè di far gol. E in questo, lo juventino Kenan Yildiz non ha aiutato. 


La prestazione di Yildiz in Repubblica Ceca-Turchia


76 minuti giocati per l'attaccante bianconero, che ha rischiato di trovare il primo gol nel torneo in almeno due occasioni. Colossali, ma allo stesso tempo create dai suoi dribbling, dai suoi guizzi. In una partita per niente pulita - solo l'83% dei passaggi è risultato riuscito -, Kenan ha lottato spesso a metà campo, prendendosi spazio per arrivare a concludere lì davanti. Uno, il tentativo in porta. Tre, quelli bloccati.  

In generale, una facilità nello stretto e più problemi nel largo. Cioè: superare l'uomo con un controllo è spesso riuscito, ed è stata la sua arma a più riprese. Ma quando c'era da consolidare quel vantaggio tecnico, ecco che Kenan ha faticato. E non poco. Tosun, alla prima in quest'Europeo, ci ha messo venti minuti per diventare eroe nazionale. Vale un ragionamento da fare per Montella. Anche se rinunciare a Yildiz (e Guler) sarebbe un rischio altissimo.