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L'anno zero è questo. La Juve è ripartita, per l'ennesima volta negli ultimi anni, ma in questa occasione l'ha fatto davvero. L'aumento di capitale - l'ultimo - ha aiutato a a sistemare in maniera definitiva i conti, così da poter impostare veramente una nuova Juventus: solida, vincente e sostenibile, così come l’ha disegnata John Elkann. Tanta discontinuità tra passato e presente, da Calciopoli alla Superlega al patteggiamento, tutte scelte politiche accompagnate però da una rivoluzione anche negli uomini e nelle strategie, ora votate alla piena sostenibilità. Così il 2023 è l’anno zero per scrivere un futuro che poggerà «su basi più reali», perché «il lavoro che è in atto e la solidità che questo aumento di capitale dà permette alla Juventus di progettare un domani forte in campo e anche fuori dal campo», scrive la Gazzetta.

NUOVO CORSO - La ricapitalizzazione di circa 200 milioni annunciata di recente servirà soprattutto a ripianare i debiti ma anche a lasciare aperta una porta sul mercato di gennaio. Niente spese folli, ma innesti mirati e oculati. La Juve del futuro sarà giovane, molto italiana e con stipendi più alla portata, come già si è visto nell'ultimo mercato. E chi la guiderà? Come si legge, "La proprietà è soddisfatta del percorso virtuoso iniziato in estate e anche di come la squadra ha cominciato la stagione. Massimiliano Allegri, che gode della piena fiducia di Elkann, si sta dimostrando l’uomo giusto per traghettare la Juventus fuori dalle sabbie mobili delle brutte vicende giudiziarie che hanno condizionato la scorsa stagione — e che tutti vogliono mettersi alle spalle — riportandola prima di tutto in Champions, poi chissà. Allegri è uno dei pochi reduci della vecchia Juve, il punto di raccordo tra un passato glorioso e un futuro che punta a diventarlo".