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Siamo solo all'inizio della partita che riguarda il futuro del calcio europeo. La sentenza della Corte di Giustizia Europea, emessa giovedì 21 dicembre, ha stabilito che il monopolio di Uefa e Fifa nel mondo del calcio è contro le leggi dell'Unione Europea. Questo apre scenari completamente nuovi per la Superlega o per qualsiasi altra possibile nuova competizione. Da qui in avanti infatti, saranno i club a decidere dove giocare e non ci saranno sanzioni o norme che potranno fermarli. 

LA NORMA 'ANTISUPERLEGA' -  C’è una norma nelle Noif della Figc che impedirà ai club italiani che aderiscono alla Superlega di iscriversi al campionato di Serie A: il famoso articolo 16 promulgato nel 2021, che i media battezzano come “anti-Superlega” e già questo dovrebbe bastare a capire che non può funzionare, scrive Tuttosport. Un club a cui venisse vietata l’iscrizione, si legge, potrebbe fare ricorso a un tribunale italiano che dovrebbe tenere conto della sentenza della Corte Europea di giovedì che vieta, esplicitamente, che venga fatta discriminazione. Lo vieta all’Uefa, ma seguendo la piramide non possono sfuggirne le federazioni, perché la sentenza della Corte detta linee guida piuttosto precise.

IL CASO PREMIER LEAGUE - Diversa, invece, la situazione dell’Inghilterra, dove il Governo e la stessa Premier League sono liberi di legiferare contro la partecipazione alla Superlega. La reazione più forte, anche questa volta, come nell'aprile 2021, quando fu lanciato il primo progetto di Superlega, è arrivata dall'Inghilterra, con i club che si sono posizionati accanto all'Uefa. 

PARTITE 'GRATIS', ECCO COME - Nella proposta fatta da A22, la società che porta avanti il progetto della Superlega, a far discutere è stato l'annuncio che le partite saranno gratis per i tifosi, visibile su una piattaforma chiamata "Unify". Molti considerano improbabile che ciò avvenga davvero. Come riferisce Tuttosport però,  l’obiettivo della Superlega è ricavare 5 miliardi all’anno, con un pubblico potenziale di tre miliardi di persone che potrebbero accedere alla piattaforma Unify gratuitamente o a pagamento (come succede con ad esempio Spotify) fornendo comunque una base enorme per i ricavi anche solo da pubblicità.