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L’ultimo Derby della Mole ancora nel segno del Panita, ancora una volta la bandiera colombiana sventola sul punto più alto del monumento simbolo di Torino, mentre il capoluogo si tinge di bianco e nero. The Last Dance, potremmo dire, che è metafora di un addio che ad ogni giornata si avvicina sempre più, ma che è racchiusa in quel balletto d’esultanza dopo il gol. Uno dei suoi, marca Cuadrado,  inserimento bruciante sul secondo palo e bordata in rete che non ammette respinte.
 
Come nel 2015, quando con una scivolata risolse un Derby che poi diventò svolta della stagione. Come nel 2020, quando pose la sua firma sul largo 4-1 della Juventus contro il Torino. Terzo gol nella stracittadina per un calciatore che così è entrato nella storia del club bianconero, mentre spera, entro la fine della stagione, di entrare anche al JMuseum, portando la sua maglia, allo scoccare delle 300 presenze, ne mancano ancora 7.
 
Quanto è mancato l’apporto di Cuadrado in questo inizio 2023. Il suo spunto, la sua personalità, la sua pericolosità negli ultimi metri. Certo, in questa stagione è sembrato diverse volte appannato, vittima di un ruolo da stakanovista suo malgrado, vista la scarsità di alternative. Ma una cosa è certa, l’attaccamento alla maglia, alla causa, non è mai mancato. E ancora una volta l’ha dimostrato nel palcoscenico che più conta per i tifosi, quello del Derby della Mole.