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Oltre la gioia, la festa, la soddisfazione, l’orgoglio e la consapevolezza: c’è stato un altro filo che ha legato insieme il post partita della Juventus Women, dopo lo storico pareggio in Uefa Women’s Champions League, a Kingsmeadow, casa del Chelsea vice campione d’Europa.
 
 
La squadra bianconera, nel suo percorso europeo, ha fatto il suo ed è andata oltre ogni più rosea aspettativa. Joe Montemurro, sedutosi sulla panchina della Vecchia Signora ha fatto il suo, portando quella mentalità europea che mancava e instillando consapevolezza nella rosa, dei propri mezzi e della propria forza. Adesso, però, la squadra chiede uno sforzo anche a chi la segue e la sostiene: riempire lo Stadium, giovedì 16 dicembre, quando si giocherà la gara decisiva per la qualificazione ai quarti, contro il Servette. Perché la Juventus Women è riuscita a ribaltare il tavolo, e prendere il destino nelle proprie mani, senza dover contare sulle altre. Un destino che pesa, ma che può diventare leggero come piuma, se condiviso tra migliaia di mani.
 
 
L’appello a riempire lo Stadium è stato il filo che ha legato gli interventi del post partita. Un appello di contiana memoria, quando il tecnico leccese voleva che l’impianto diventasse una bolgia, il proverbiale dodicesimo uomo in campo, in questo caso donna. Un appello arrivato dalla voce, in conferenza stampa, di Joe Montemurro, che ha anche scherzato: “Se qualcuno è impossibilitato a venire a Torino, chiederò al presidente di mettere più pullman a disposizione”. Martina Rosucci ha aggiunto: “L’invito a chi ci segue, ma soprattutto a chi non lo fa, è quello di venire a vederci”. A loro si è aggiunta, attraverso i social del club, la migliore in campo nella serata di Kingsmeadow, Pauline Peyraud-Magnin.
 
 
Un appello urlato a gran voce, per andare a conquistarsi una qualificazione storica e per far fare un ulteriore passo in avanti a tutto il movimento femminile italiano. La Juventus, in questo, è ancora una volta precursora, e il popolo bianconero le può dare la spinta decisiva.