11
Non è perché l'abbia detto Del Piero, ma proprio perché l'ha detto anche lui allora bisogna aprire di più gli occhi. La Juventus è "in trouble", cioè nei guai. E' a metà di un tunnel nero e ha una sola consapevolezza: che non ci sia tempo per provare, sperimentare, tornare sui propri passi. No, al limite c'è la voglia di reagire, ma quella c'era pure a Birmingham, a Lecce, ieri a Torino. Non è mica bastata. 

Per questo, ascoltando e leggendo le parole del Capitano, che più di tutti ha saputo viaggiare sulle montagne russe, vivendo gli anni della distruzione e quelli della disillusione, oltre naturalmente a quelli della felicità dettata dai tempi delle vittorie, bisogna capire che la situazione vissuta oggi dalla Juve non è dissimile ad altre complicate. Che dire "tutto andrà bene" non significa che le cose stiano così. Non oggi, almeno. 

C'è il tema degli infortunati, e pure quella può essere un colpa. Poi c'è il tema della rosa incompleta, e naturalmente è stato un errore umano e non della sfortuna. Non ci sarà mai la controprova di cosa sarebbe stata questa squadra con Bremer, o anche solo con un Nico Gonzalez a posto, o magari con un Douglas Luiz ben rodato. Una volta ammesso questo, andiamo pure nelle scelte di Motta. Chi dice che non abbia mai cambiato vestito, ecco, non ha colto un aspetto: con il centrale più forte del campionato poteva permettersi di osare, poi si è naturalmente (e giustamente) spaventato, provando a non prenderle prima di darle. I pareggi si spiegano pure così, quasi tutti almeno e tranne certamente l'ultimo. 



Juve-Bologna è sembrata infatti la partita dell'arrendevolezza, pur riprendendola al 90esimo. Ma l'atteggiamento nella ripresa, la fatica nell'andare ad aggredire al Bologna (che ha lo stesso numero di partite) e la confusione generale tradotta presto in errori tecnici… Eh, sapete come si chiama? E' un fenomeno umano ed è il burnout. Quando esaurisci le energie mentali e per questo fatichi a tenere salde pure quelle fisiche. Questa Juventus pare vittima di ciò che deve fare, schiava del lavoro. E quale potrà mai essere la soluzione?