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Qualcosa bolle in pentola. E forse non è solo una speranza da tifosi. Perché se con un Mario Lemina che rischia di stare fuori per un paio di mesi, con un Claudio Marchisio che andrà gestito forse al pari di Sami Khedira, con un Patrice Evra che sembra aver accettato l'idea di tornare in Ligue 1, la Juve decide in ogni caso di spingere anche Hernanes fuori casa...beh, è legittimo pensare che ci sia qualche affare in ballo anche in entrata. Non solo: è anche e soprattutto auspicabile. Quel 'poveretto' di Hernanes, in fondo, senza fare polemica avrebbe chiesto di restare almeno fino a fine stagione pur sapendo di poter essere utilizzato col contagocce e sempre meno, pur sapendo di essere fuori da un progetto all'interno del quale non c'è mai stato realmente. Già il 31 agosto aveva infine accettato l'idea del Genoa salvo poi essere rimasto a causa dell'affaire Witsel. Ed ora, che continua a rifiutare non solo i rossoblù ma anche il Fenerbahce e qualunque altra ipotesi di cessione, Hernanes inizia a sentire sempre più forte la pressione della dirigenza bianconera per fare in modo che accetti di andare altrove, possibilmente a Genova. Ma perché farlo se l'affare vedrebbe la Juve, forse, risparmiare per il momento solo sei mesi di ingaggio? Vero è che la svolta tattica di Allegri, se perseguita con continuità, potrebbe significare un bisogno inferiore a livello numerico di centrocampisti puri. Ma privarsi con questa decisione di un elemento che in più di un'occasione è rimasto per evitare un'emergenza, non può che far seguito ad un innesto. Possibilmente importante. Altrimenti la sciagurata operazione che ha visto l'acquisto di Hernanes dall'Inter il 31 agosto 2015 potrebbe non essere più la peggiore degli ultimi anni: senza un giocatore che lo sostituisca, in questo momento, la cessione forzata potrebbe essere un autogol ancor superiore. Se invece, qualcosa bollisse in pentola...