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La Juve ha aspettato ad andare in vacanza e non era così scontato dopo le due partite post Siviglia e le parole di Allegri che parlava di una squadra ormai senza più energie fisiche e mentali. I bianconeri hanno salvato la faccia, non poco in una stagione in cui troppe volte tra campo ed extra campo, la squadra non era riuscita a farlo.  Non solo questo però; perché in più c'era una qualificazione all'Europa League da raggiungere per evitare (UEFA permettendo) la coppa meno prestigiosa e un calendario già pieno ad agosto con le qualificazioni playoff. Obiettivo fallito per pochi minuti; colpa dell'ex, Paulo Dybala, che trasforma il rigore decisivo della Roma con lo Spezia e permette ai giallorossi di terminare sesti in classifica, davanti la Juve. 

Una Juve concentrata nel primo tempo ma con i soliti problemi di pericolosità offensiva e con una manovra troppo lenta. Poi nella ripresa si è vista paradossalmente una delle migliori versioni dell'intera stagione. Il merito è di Federico Chiesa, che già nei primi 45 minuti era stato il più incisivo. Un gol bello, dopo un'azione per una volta da vera squadra. Un gol che vale più dei tre punti perché rappresenta il punto da cui i bianconeri devono ripartire, ovvero Chiesa. 

Lui che insieme a Vlahovic è uno dei big che la Juve potrebbe dover sacrificare in estate. E la serata di questa sera è emblematica. Dusan non convocato per problemi fisici, Chiesa in campo, a fare la differenza come quasi mai aveva fatto fino ad ora e a salvare la faccia alla squadra per evitare un finale disastroso. Un segnale importante che Federico manda a tutto l'ambiente, lui c'è e vuole esserci anche nel nuovo corso che a prescindere dalla permanenza di Allegri inizierà da luglio. La Juve non ha conquistato l'Europa League ma ha ritrovato Chiesa. E forse per il futuro è quasi più importante questo secondo aspetto.