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All'alba di una nuova era, ecco spuntare Alba. Di nome Jordi. Che al Barcellona ha segnato un altro tipo d'era, diventando uno degli esterni mancini più forti che si siano visti negli ultimi 15 anni. Una continua lotta, con il mito di Roberto Carlos e le serie intenzioni di fare la storia. Davanti c'è sempre stato Marcelo, ma lo spagnolo ha azzannato quel ruolo e l'ha reso una continua lotta di classe: alla qualità del brasiliano ha contrapposto la sua corsa e la sua continuità. Fondamentale nel miglior tempo del Barça, incredibilmente necessario nell'insaziabile Spagna campione di tutto. 

BUONA CHANCE - Ora il racconto della sua carriera potrebbe tingersi di bianconero. Chiaro: non c'è trattativa, c'è soltanto un'occasione gettata in mezzo ai parametri zero e resa appetibile per nome, caratteristiche ed esperienza. No, non per esigenze. Perché se c'è un fattore fondamentale in questa Juve 5.0 targata Allegri, è che sugli esterni bassi la Signora è tornata a dominare senza grosse difficoltà. Merito di Cancelo, vero. Ma anche della crescita di De Sciglio, esponenziale. Così come delle certezze Cuadrado e Alex Sandro. Aspettando Spinazzola, la verità può tranquillamente ficcarsi nel mezzo: il nome sarà pure altisonante, ma davanti al sacrificio e alla qualità di chi già percorre le fasce bianconere, Jordi Alba è davvero necessario? A primo impatto, la risposta è 'no'.