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Ritorna il gelo in casa Juve, nonostante a Torino non faccia particolarmente così freddo, all'interno del quartier generale della Continassa si percepiscono temperature sotto lo zero. Le due vittorie contro Bologna e Malmo sembravano aver ridato una stabilità e un equilibrio mentale a tutta la squadra, ma che è venuto a mancare non appena l'asticella di difficoltà si è innalzata. Nella gara di ieri contro il Milan infatti non c'è stata mai una reazione da parte dei ragazzi guidati da un Allegri che si è mostrato ancora una volta privo di idee e di soluzioni. Segno evidente che qualcosa si è rotto, o semplicemente non è mai stato costruito fino a questo momento. Le pesanti assenze da inizio stagione di Chiesa e Pogba hanno sicuramente incrementato a gettare ulteriore benzina sul fuoco, ma anche le prestazioni degli altri che sono scesi in campo sono state piuttosto contestabili. 

SMARRITO - Al centro della gogna c'è finito qualche settimana fa Leonardo Bonucci, ma il centrale viterbese non è l'unico ad aver subito un calo. L'esempio più lampante è forse quello di Juan Cuadrado, passato dall' essere un elemento imprescindibile ad un fantasma nel giro di un paio di mesi. E' vero, l'età aumenta e la sua carriera con Madama è sempre stata brillante, ma quello visto in questo avvio di stagione è apparso anche poco lucido mentalmente e nelle giocate. Troppi i passaggi sbagliati, così come tante sono le soluzioni fallite per una frazione di secondo in più o semplicemente per aver fatto la valutazione sbagliata. La conferma è arrivata  nel primo tempo della sfida di San Siro, quando sul punteggio ancora di 0-0 il colombiano si è involato in contropiede verso l'area di rigore avversaria, accompagnato da ben 4 compagni, i quali avevano creato una superiorità numerica di 5 contro 2. L'idea più logica sarebbe stata quella di metterla semplicemente in mezzo, ma lui ha preferito calciare da posizione piuttosto defilata, sprecando così una delle più nitide palle gol di tutto il match che, magari avrebbero fatto assumere una piega diversa allo stesso. Non si tratta dunque solo di gioco sterile o di schemi designati, prima bisogna risolvere gli ostacoli mentali, di tutti.