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Una partenza sprint, un cambio di passo chiaro ed evidente. Come riflette Il Corriere dello Sport, in casa Juve c'è davvero aria di svolta, e a confermarlo è innanzitutto la classifica: 20 punti per i bianconeri, frutto di 6 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta, quella choc contro il Sassuolo a Reggio Emilia; gettando indietro lo sguardo, sono 7 in più rispetto alla scorsa stagione, 5 in più sul 2021-22 e 3 in più del 2020-21, l'ultima annata in cui a Torino si festeggiarono titoli con una Coppa Italia e una Supercoppa. In generale, comunque, ora la Vecchia Signora è migliorata in tutto, almeno a livello di numeri: più gol fatti (15 contro 12) e meno subiti (6 contro 7), nonchè una media punti maggiore (2,22 contro 1,44), quella che secondo la proiezione di Massimiliano Allegri significherebbe (almeno) Champions League

COME UNA VOLTA - Il trend è cambiato anche guardando all'annata del ritorno in panchina del tecnico livornese: attacco più prolifico nonostante la recente assenza di Dusan Vlahovic e Federico Chiesa (13 le reti realizzate allora), difesa più ermetica (11 i gol incassati all'epoca) e media punti migliore (era 1,67). Nel primo quinquennio con Max alla guida la Juve ha mantenuto un rendimento simile a quello attuale, vincendo sempre lo scudetto e soprattutto dimostrando una grande solidità difensiva: la chiave sembra essere proprio questa, tanto più alla luce dei quattro clean sheet consecutivi, con l'ultimo ottenuto a San Siro contro il Milan malgrado un reparto falcidiato dagli infortuni e un 18enne all'esordio in campo nel finale. La sensazione, insomma, è che i bianconeri siano tornati all'antico. E ora si aspettano i gol della "coppia d'oro"...