LA SITUAZIONE – A parole e fino a prova contraria, Max Allegri sarà l'allenatore della Juve anche nella prossima stagione. Ha un contratto, è vero. Ma è in scadenza. E da questo passaggio, oltre a quello progettuale, passerà il suo rinnovo. Che in casa Juve non sembra un'opzione ma una condizione inevitabile: serve il prolungamento per non cominciare la stagione con l'allenatore in scadenza. Come vi stiamo raccontando da settimane, insomma, c'è qualcosa di molto importante di cui discutere tra Andrea Agnelli e Allegri: una discussione già in atto, che dovrebbe portare ad una conclusione in questi giorni (quattro) di riposo concessi dal tecnico alla squadra. E per quanto la decisione, annunciata, di proseguire insieme sia la più probabile non è ancora l'unica percorribile. Lo sa anche e soprattutto Conte, che non a caso sta mettendo tutti in stand by, almeno fino a quando sarà possibile. Perché nel frattempo è tornato in cima alle preferenze di Fabio Paratici e Pavel Nedved, che vedono nel grande ex la miglior soluzione possibile tra gli allenatori disponibili. Un ritorno di fiamma che ancora non scalda Agnelli, scottato dalla fiamma di un addio repentino come quello dell'estate 2014: anche in tal senso qualcosa è cambiato, il presidente a Conte non dice più di no, ma per lui non è disposto a mandare via Allegri, mossa che avrebbe compiuto solo per Zinedine Zidane e potrebbe compiere solo per Pep Guardiola. Per riaprire le porte a Conte, insomma, sarebbe necessario che ad andarsene fosse Allegri, secondo il pensiero presidenziale. E allora Conte aspetta. E allora tutti aspettano Conte.
La Juve è la primissima scelta di Conte: Agnelli risponde così
Aspettando Antò. Il gioco di parole è quello che è. Ma la forzatura di queste poche battute corrisponde a quello che nella realtà non è affatto forzato. Perché ci sono almeno tre club ormai messi in attesa da tempo da Antonio Conte: Bayern Monaco, Inter, Roma. Solo per citarne tre, in ordine rigorosamente alfabetico, dal momento che la graduatoria delle preferenze vede sorpassi e controsorpassi di continuo. Ma sempre e solo fino al secondo posto. Perché se tanti club aspettano Conte, Conte ne aspetta uno e uno soltanto: la Juve. Che resta la sua primissima scelta, che rimane l'unico vero motivo per cui l'ex ct della Nazionale non ha ancora detto il fatidico “sì” ad una delle sue pretendenti.
LA SITUAZIONE – A parole e fino a prova contraria, Max Allegri sarà l'allenatore della Juve anche nella prossima stagione. Ha un contratto, è vero. Ma è in scadenza. E da questo passaggio, oltre a quello progettuale, passerà il suo rinnovo. Che in casa Juve non sembra un'opzione ma una condizione inevitabile: serve il prolungamento per non cominciare la stagione con l'allenatore in scadenza. Come vi stiamo raccontando da settimane, insomma, c'è qualcosa di molto importante di cui discutere tra Andrea Agnelli e Allegri: una discussione già in atto, che dovrebbe portare ad una conclusione in questi giorni (quattro) di riposo concessi dal tecnico alla squadra. E per quanto la decisione, annunciata, di proseguire insieme sia la più probabile non è ancora l'unica percorribile. Lo sa anche e soprattutto Conte, che non a caso sta mettendo tutti in stand by, almeno fino a quando sarà possibile. Perché nel frattempo è tornato in cima alle preferenze di Fabio Paratici e Pavel Nedved, che vedono nel grande ex la miglior soluzione possibile tra gli allenatori disponibili. Un ritorno di fiamma che ancora non scalda Agnelli, scottato dalla fiamma di un addio repentino come quello dell'estate 2014: anche in tal senso qualcosa è cambiato, il presidente a Conte non dice più di no, ma per lui non è disposto a mandare via Allegri, mossa che avrebbe compiuto solo per Zinedine Zidane e potrebbe compiere solo per Pep Guardiola. Per riaprire le porte a Conte, insomma, sarebbe necessario che ad andarsene fosse Allegri, secondo il pensiero presidenziale. E allora Conte aspetta. E allora tutti aspettano Conte.
LA SITUAZIONE – A parole e fino a prova contraria, Max Allegri sarà l'allenatore della Juve anche nella prossima stagione. Ha un contratto, è vero. Ma è in scadenza. E da questo passaggio, oltre a quello progettuale, passerà il suo rinnovo. Che in casa Juve non sembra un'opzione ma una condizione inevitabile: serve il prolungamento per non cominciare la stagione con l'allenatore in scadenza. Come vi stiamo raccontando da settimane, insomma, c'è qualcosa di molto importante di cui discutere tra Andrea Agnelli e Allegri: una discussione già in atto, che dovrebbe portare ad una conclusione in questi giorni (quattro) di riposo concessi dal tecnico alla squadra. E per quanto la decisione, annunciata, di proseguire insieme sia la più probabile non è ancora l'unica percorribile. Lo sa anche e soprattutto Conte, che non a caso sta mettendo tutti in stand by, almeno fino a quando sarà possibile. Perché nel frattempo è tornato in cima alle preferenze di Fabio Paratici e Pavel Nedved, che vedono nel grande ex la miglior soluzione possibile tra gli allenatori disponibili. Un ritorno di fiamma che ancora non scalda Agnelli, scottato dalla fiamma di un addio repentino come quello dell'estate 2014: anche in tal senso qualcosa è cambiato, il presidente a Conte non dice più di no, ma per lui non è disposto a mandare via Allegri, mossa che avrebbe compiuto solo per Zinedine Zidane e potrebbe compiere solo per Pep Guardiola. Per riaprire le porte a Conte, insomma, sarebbe necessario che ad andarsene fosse Allegri, secondo il pensiero presidenziale. E allora Conte aspetta. E allora tutti aspettano Conte.