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Partiamo da una premessa: la Juventus è la terza difesa del campionato. Ma intanto questo dato va ponderato con la partita non disputata contro il Napoli. E poi ce n'è un altro da allegare, che dice molto della Juve di Pirlo. Quello sul numero di partite in cui i bianconeri sono riusciti a tenere la porta inviolata.

DATO OPTA - Come riporta Calciomercato.com: "La squadra di Pirlo ha mantenuto soltanto tre volte la porta inviolata in questa Serie A: tra gli allenatori della storia bianconera con almeno 17 panchine, l’unico a fare peggio dopo altrettante gare era stato Alberto Zaccheroni (due clean sheet)."

DETTAGLI IMPORTANTI - La Juve si è sempre distinta per la capacità di subire pochi gol, e di chiudere le partite lasciando gli avversari a zero gol. Qualcosa che può sembrare utile solo per le statistiche (cosa cambia vincere 3-0 o 3-1, dirà qualcuno) ma che nasconde una valenza più profonda. Non farsi segnare nemmeno quando si è sopra di 3 gol, nemmeno nei minuti di recupero, significa lanciare un messaggio di solidità alle avversarie, che invece viene meno quando si continua a prendere gol, sia pure "della bandiera" come ad esempio con l'Udinese. Perché un approccio troppo morbido rischia di riverberarsi inconsciamente in altre gare e in altre situazioni di punteggio, vedasi gol di Caicedo della Lazio all'ultimo respiro.

RACCOMANDAZIONE - Del resto, c'è un motivo se gli allenatori generalmente si dichiarano arrabbiati anche quando subiscono delle reti chiaramente ininfluenti ai fini del risultato. È bene non sottovalutare l'importanza di "clean sheet" a livello di mentalità e continuare a valutare l'operato di Pirlo e dei suoi giocatori pure in base alla capacità di non farsi segnare fino al triplice fischio finale. Anche perché, come dice lo stesso allenatore juventino, certi dettagli sono quelli che fanno la differenza.