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Basta favori! E' questo il diktat di mercato della Juventus, che non intende più andare incontro né ai giocatori in uscita, né ad altri club con formule svantaggiose per i bianconeri. Una politica che riguarda in particolare la situazione legata al futuro di Aaron Ramsey: dopo aver detto di voler lasciare Torino dal ritiro del Galles parlando addirittura di "due stagioni frustranti", il centrocampista ha fatto dietrofront dicendo di voler restare.

L'IDEA DELLA JUVE - Non è di quest'idea però la Juve, che vuole trovargli una sistemazione anche per mettere a bilancio una plusvalenza dopo l'arrivo a parametro zero due anni fa dall'Arsenal. Come ha raccontato l'esperto di mercato Nicola Balice nell'ultima puntata dell'Osservatorio Romano, l'idea della Juve è quella di venderlo solo a titolo definitivo. Niente favori, dicevamo: quindi niente prestiti con parte dell'ingaggio - 7 milioni di euro netti - pagata dai bianconeri e niente risoluzione del contratto pagando la parte rimanente dello stipendio. Se non dovessero arrivare offerte per prendere interamente il cartellino, Ramsey resterà a Torino.

IL NO DI AARON - Intanto, il giocatore ha respinto l'interesse del Crystal Palace che si era fatto avanti negli ultimi mesi: Aaron non vuole scendere di livello, sarebbe disposto ad andare di nuovo in Inghilterra ma solo se dovessero arrivare proposte da parte dell'Arsenal, che però vorrebbe prenderlo solo a parametro zero. La Juve però non vuole piegarsi alle richieste di 'favori' per Ramsey, e in generale l'idea del club è quella di evitare di arrivare alla fine del mercato con giocatori esuberi da svendere o dare in prestito all'ultimo pagando parte dell'ingaggio.