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"What if", cosa sarebbe successo se...? Farsi domande di questo tipo a volte fa più male che bene, parlando di calcio come di altri temi. Eppure nella stagione della Juve ci sono diversi momenti che fanno sorgere un rimpianto, che spingono a mangiarsi le mani al pensiero di quello che avrebbe potuto essere e che invece non è stato. Basti pensare all'infortunio di Paul Pogba (con la sua successiva decisione di rifiutare l'intervento chirurgico) o, tornando ancora indietro, ad alcune scelte di mercato che non hanno pagato. Ma anche il campo ha lasciato in più di un'occasione una sensazione del genere. 

E il pensiero di chi scrive corre inevitabilmente all'11 maggio scorso. All'Allianz Stadium si gioca Juve-Siviglia, semifinale di andata di Europa League: è la partita più importante della stagione per i bianconeri, che dopo un'esperienza in Champions del tutto fallimentare, terminata anzitempo alla fase ai gironi (e senza l'alibi delle "batoste" per le vicende giudiziarie e societarie), si sono ritrovati a disputare la seconda competizione continentale. Che non mette in palio la coppa dalle grandi orecchie, ma rappresenta sicuramente un'occasione ghiotta per affermarsi finalmente a livello internazionale e rilanciarsi dopo mesi di grandi tormenti e difficoltà, provando inoltre a conquistare sul campo un piazzamento alla successiva edizione della Champions.

Eppure la squadra di Massimiliano Allegri non sembra "sul pezzo" in questo senso. La partita con il Siviglia, formazione nettamente alla portata della Juve ma famosa proprio per il suo eccezionale rendimento in Europa League, si mette subito in salita con il gol di Youssef El-Nesyri, dopo il quale Madama fatica più del dovuto per riassestarsi. Solo Federico Gatti, all'ultimo istante dell'ultimo minuto di recupero, riesce a segnare la rete che evita ai bianconeri lo scotto di una sconfitta pesantissima, che di fatto avrebbe messo la parola fine (o quasi) in vista del ritorno in Spagna. 

Il tabellino, al 98', parla dunque di 1-1: un risultato comunque deludente, che fa pericolosamente traballare le speranze dei tifosi bianconeri di raggiungere la finale di Budapest, lì a un solo passo, e di continuare a credere nella possibilità di compiere la "missione" che avrebbe dato un senso a una stagione intera. Ecco quindi il rimpianto, quello di non aver giocato il match d'andata al massimo delle proprie possibilità, per centrare una vittoria e poi consolidare il risultato una settimana dopo in Spagna. Le cose hanno preso una piega diversa, come qualcuno temeva. E il sogno si è infranto, causando un'altra ferita al cuore già tanto dolorante del popolo bianconero. "What if", cosa sarebbe successo se...?