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Soltanto sei vittorie nelle prime 16 giornate di Serie A: un dato che non si registrava dalla stagione 1998/99, quando la Juventus, guidata da Marcello Lippi, si trovava in una situazione delicata. Quell’anno, con l’annuncio del suo addio a fine stagione, Lippi fu esonerato a dicembre, lasciando il posto a Carlo Ancelotti. La squadra, pur mostrando segnali di crescita l’anno successivo, concluse il campionato al settimo posto. Oggi, però, la situazione è diversa, e il paragone può reggere solo a livello statistico.

La Juventus di Thiago Motta non può vantare l’imbattibilità, penalizzata da ben 10 pareggi, di cui 6 nelle 9 partite casalinghe. È questo il dato chiave che condiziona la classifica bianconera. Sarebbero bastate tre vittorie in più per proiettarsi a ridosso di Atalanta e Napoli. Tuttavia, la squadra fatica a esprimersi negli ultimi 30 metri: manca incisività negli spazi stretti, la finalizzazione è insufficiente rispetto al possesso palla e la produzione offensiva è scarsa.

In casa, Motta ha vinto soltanto tre volte: all’esordio (3-0 contro il Como), contro la Lazio (1-0 su autorete e con un uomo in più) e nel derby contro il Torino (2-0). Per il resto, una lunga sequenza di pareggi: Roma (0-0), Napoli (0-0), Cagliari (1-1), Parma (2-2), Bologna (2-2) e Venezia (2-2). In totale, solo 13 gol segnati e 7 subiti allo Stadium.