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E come si fa a lasciarlo in panchina? Kenan Yildiz complica i piani di Massimiliano Allegri, se aumentare le opzioni a disposizioni può significare complicare. L’attaccante classe 2005 non ha solo dimostrato di poter entrare nelle rotazioni della Prima squadra, ma di poter essere l’arma in più per la seconda parte di stagione. Tanto che, adesso, anche i discorsi sul mercato possono cambiare. Tra le ipotesi ventilate nelle ultime ore, l’idea che Allegri possa schierare Yildiz e Chiesa insieme.
 

Juve, come giocherebbe la squadra con Yildiz e Chiesa

 
Partiamo dal modulo che, inevitabilmente, dovrebbe essere leggermente modificato. Difficile, a questo punto della stagione, che Allegri smonti la difesa a tre. Davanti, però, qualcosa può cambiare con un impianto di gioco di partenza che può assumere i tratti del 3-4-2-1 o 3-4-1-2. Moduli che, tra le altre cose, in questa stagione si sono visti, rispettivamente, in Under 19 e in Next Gen. Che fossero delle prove generali?
 
Nel caso del 3-4-2-1, Chiesa e Yildiz sarebbero i trequartisti dietro l’unica punta, presupponiamo Vlahovic. Compiti e interpretazioni diverse, con il giovane turco che, in fase difensiva, potrebbe galleggiare sulla linea di centrocampo “travestito” da mezzala. Tra l’altro, a inizio stagione si è ragionato sul far giocare Yildiz proprio da mezzala. Tanto che, in Next Gen, l’idea originale è che giocasse proprio in quella posizione. Idea che, a dir la verità, è durata ben poco. Yildiz è un attaccante, dà il meglio di sé negli ultimi metri dove può essere decisivo, benché non gli manchi la propensione al sacrificio. Con il 3-4-1-2, invece, potrebbe essere solo il classe 2005 a partire qualche metro indietro, con Vlahovic ad attaccare la difesa e Chiesa ad allargarsi sul fronte sinistro per poi accentrarsi o sfondare in fascia.
 
E poi, un aspetto da non sottovalutare. Il ritorno del centrocampo a due, modulo con il quale Locatelli è esploso al Sassuolo e dove ha mostrato il meglio di sé. Chissà che un cambio, dunque, non porti anche ad una riscoperta del centrocampista. In ogni caso, però, la parola d’ordine rimane una: equilibrio. Senza certezze, in questo senso, Allegri non si muoverà dal 3-5-2.