Juve, come giocherebbe la squadra con Yildiz e Chiesa
Partiamo dal modulo che, inevitabilmente, dovrebbe essere leggermente modificato. Difficile, a questo punto della stagione, che Allegri smonti la difesa a tre. Davanti, però, qualcosa può cambiare con un impianto di gioco di partenza che può assumere i tratti del 3-4-2-1 o 3-4-1-2. Moduli che, tra le altre cose, in questa stagione si sono visti, rispettivamente, in Under 19 e in Next Gen. Che fossero delle prove generali?
Nel caso del 3-4-2-1, Chiesa e Yildiz sarebbero i trequartisti dietro l’unica punta, presupponiamo Vlahovic. Compiti e interpretazioni diverse, con il giovane turco che, in fase difensiva, potrebbe galleggiare sulla linea di centrocampo “travestito” da mezzala. Tra l’altro, a inizio stagione si è ragionato sul far giocare Yildiz proprio da mezzala. Tanto che, in Next Gen, l’idea originale è che giocasse proprio in quella posizione. Idea che, a dir la verità, è durata ben poco. Yildiz è un attaccante, dà il meglio di sé negli ultimi metri dove può essere decisivo, benché non gli manchi la propensione al sacrificio. Con il 3-4-1-2, invece, potrebbe essere solo il classe 2005 a partire qualche metro indietro, con Vlahovic ad attaccare la difesa e Chiesa ad allargarsi sul fronte sinistro per poi accentrarsi o sfondare in fascia.
E poi, un aspetto da non sottovalutare. Il ritorno del centrocampo a due, modulo con il quale Locatelli è esploso al Sassuolo e dove ha mostrato il meglio di sé. Chissà che un cambio, dunque, non porti anche ad una riscoperta del centrocampista. In ogni caso, però, la parola d’ordine rimane una: equilibrio. Senza certezze, in questo senso, Allegri non si muoverà dal 3-5-2.