Lo avevamo chiesto a gran voce, ma lo sapevamo che non ci avrebbero esauditi. Nemmeno due giorni dopo il “bizzarro”, “discutibile”, “anomalo” (tutti eufemismi) arbitraggio di Irrati (Var compreso) in Juventus-Inter, lo scandalo s’era già sgonfiato. Anzi, non aveva quasi visto la luce. Del secondo giallo a Lautaro - più palmare dell’evidenza - per fallaccio su Chiellini e del rigore negato a Zakaria per pestone di Bastoni sulla linea d’area (quello del tutto simile di Morata su Dumfries, prontamente sanzionato, invece, con la massima punizione) se ne sono dimenticati tutti. Nessun procuratore federale, nessun twittaro di turno sta lì a martellare per la “registrazione non trasmessa della conversazione tra Var e arbitro…”). Orsato crocefisso, Irrati beatificato… Ma si sa, con la Juve va così: una pagliuzza diventa una trave, una trave una pagliuzza. Dipende se a favore o contro. Prendete la pagliuzza di ieri sera nella partita col Sassuolo: Morata e Kyriakopoulos si sbracciano reciprocamente sotto gli occhi del guardalinee, l’azione prosegue col pallone allo spagnolo e susseguente goal del pareggio di Dybala. Punizione da fischiare per il Sassuolo? Forse che sì, forse che no. Più no che sì: il guardalinee, a mezzo metro, non interviene e gli arbitri, quest’anno, tendono a far giocare. Ma da questa pagliuzza viene giù il finimondo. Si titola: “Dubbi sul primo goal della Juve”; Dionisi, bravo, simpatico e misurato, stavolta dice che “non doveva accadere”; la Gazzetta afferma che “No! Goal viziato da fallo juventino”; Tiki-Taka rincara la dose: “Senza aiuti Juve a -7”. Già, ma quali? Dall’ultimo monitoraggio settimanale di “Calciomercato.com” la Juve risultava con un saldo di 4 torti subìti. Ma la brigata antijuventina, per esistere, ha sempre bisogno di una pagliuzza da far diventare trave.
La Colonna Infame - Il fallo di Morata e quei '7 punti rubati', è ripartita la brigata antijuventina
Antijuventinismo h.24 - La Colonna Infame: continua la rubrica che monitora l’odio contro la Juve.
Lo avevamo chiesto a gran voce, ma lo sapevamo che non ci avrebbero esauditi. Nemmeno due giorni dopo il “bizzarro”, “discutibile”, “anomalo” (tutti eufemismi) arbitraggio di Irrati (Var compreso) in Juventus-Inter, lo scandalo s’era già sgonfiato. Anzi, non aveva quasi visto la luce. Del secondo giallo a Lautaro - più palmare dell’evidenza - per fallaccio su Chiellini e del rigore negato a Zakaria per pestone di Bastoni sulla linea d’area (quello del tutto simile di Morata su Dumfries, prontamente sanzionato, invece, con la massima punizione) se ne sono dimenticati tutti. Nessun procuratore federale, nessun twittaro di turno sta lì a martellare per la “registrazione non trasmessa della conversazione tra Var e arbitro…”). Orsato crocefisso, Irrati beatificato… Ma si sa, con la Juve va così: una pagliuzza diventa una trave, una trave una pagliuzza. Dipende se a favore o contro. Prendete la pagliuzza di ieri sera nella partita col Sassuolo: Morata e Kyriakopoulos si sbracciano reciprocamente sotto gli occhi del guardalinee, l’azione prosegue col pallone allo spagnolo e susseguente goal del pareggio di Dybala. Punizione da fischiare per il Sassuolo? Forse che sì, forse che no. Più no che sì: il guardalinee, a mezzo metro, non interviene e gli arbitri, quest’anno, tendono a far giocare. Ma da questa pagliuzza viene giù il finimondo. Si titola: “Dubbi sul primo goal della Juve”; Dionisi, bravo, simpatico e misurato, stavolta dice che “non doveva accadere”; la Gazzetta afferma che “No! Goal viziato da fallo juventino”; Tiki-Taka rincara la dose: “Senza aiuti Juve a -7”. Già, ma quali? Dall’ultimo monitoraggio settimanale di “Calciomercato.com” la Juve risultava con un saldo di 4 torti subìti. Ma la brigata antijuventina, per esistere, ha sempre bisogno di una pagliuzza da far diventare trave.
Lo avevamo chiesto a gran voce, ma lo sapevamo che non ci avrebbero esauditi. Nemmeno due giorni dopo il “bizzarro”, “discutibile”, “anomalo” (tutti eufemismi) arbitraggio di Irrati (Var compreso) in Juventus-Inter, lo scandalo s’era già sgonfiato. Anzi, non aveva quasi visto la luce. Del secondo giallo a Lautaro - più palmare dell’evidenza - per fallaccio su Chiellini e del rigore negato a Zakaria per pestone di Bastoni sulla linea d’area (quello del tutto simile di Morata su Dumfries, prontamente sanzionato, invece, con la massima punizione) se ne sono dimenticati tutti. Nessun procuratore federale, nessun twittaro di turno sta lì a martellare per la “registrazione non trasmessa della conversazione tra Var e arbitro…”). Orsato crocefisso, Irrati beatificato… Ma si sa, con la Juve va così: una pagliuzza diventa una trave, una trave una pagliuzza. Dipende se a favore o contro. Prendete la pagliuzza di ieri sera nella partita col Sassuolo: Morata e Kyriakopoulos si sbracciano reciprocamente sotto gli occhi del guardalinee, l’azione prosegue col pallone allo spagnolo e susseguente goal del pareggio di Dybala. Punizione da fischiare per il Sassuolo? Forse che sì, forse che no. Più no che sì: il guardalinee, a mezzo metro, non interviene e gli arbitri, quest’anno, tendono a far giocare. Ma da questa pagliuzza viene giù il finimondo. Si titola: “Dubbi sul primo goal della Juve”; Dionisi, bravo, simpatico e misurato, stavolta dice che “non doveva accadere”; la Gazzetta afferma che “No! Goal viziato da fallo juventino”; Tiki-Taka rincara la dose: “Senza aiuti Juve a -7”. Già, ma quali? Dall’ultimo monitoraggio settimanale di “Calciomercato.com” la Juve risultava con un saldo di 4 torti subìti. Ma la brigata antijuventina, per esistere, ha sempre bisogno di una pagliuzza da far diventare trave.