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La peggior Juve della stagione nella partita più importante fin qui dell'anno. Il match di San Siro con l'Inter ha lasciato più sconforto del tracollo di Napoli, dove al di là del risultato, una reazione vera c'era stata prima si soccombere a un avversario che era semplicemente troppo forte in quel momento per questa squadra. L'Inter vista ieri invece è sembrata fare poco, ciò che bastava contro una Juve che oltre a tutti i limiti mostrati più volte, non ha avuto neanche l'atteggiamento; e se togli quello, togli tutto quello su cui Allegri si è poggiato per rimanere a galla.

La nave però adesso sta affondando; l'ultima ancora di salvezza è l'Europa League. Per salvare il presente, ovviamente. Ma chi può salvare la Juventus per il futuro? Una domanda che non solo i tifosi adesso si fanno. Allegri, che si è dimostrato eccezionale nel gestire l'incredibile caos intorno a questa stagione, ha dall'altra parte evidenziato tante difficoltà parlando solo di campo, sfinito (come è normale che sia), anche a livello mentale. 

L'UOMO DI CAMPO - Nel 2019, quando Allegri lasciò Torino, la Juve decise di intraprendere una strada molto diversa e affidarsi a un allenatore di "campo" come Maurizio Sarri. Ovvero un tecnico propenso a concentrarsi esclusivamente o quasi su questioni strettamente calcistiche e meno su tutto ciò che circonda un grande club. Difficile fare paragoni; era una Juve che veniva da anni vincenti con una dirigenza che oggi non c'è più. La necessità di ricostruire dopo anni in cui la Juve non ha lottato per lo scudetto e la presenza di tanti giovani di prospettiva sono fattori che potrebbero spingere il club ad affidarsi a una guida tecnica con caratteristiche diverse a quelle di Allegri, come, per fare un esempio pratico, potrebbe essere Roberto De Zerbi o Igor Tudor.

IL 'GESTORE' - Ci sono però altre considerazioni da dover fare. La Juve ha vissuto una stagione surreale tra dimissioni del Cda, inchieste e penalizzazioni. E al momento, non c'è la sicurezza che le vicende extra campo terminino entro il 30 giugno. Fosse così, Allegri o chiunque altro si siederà sulla panchina la prossima stagione, non potrebbe pensare solo al prato verde ma continuare a lavorare a 360 gradi. Da questo punto di vista, chi potrebbe essere in grado di farlo è Zidane, che per anni ha gestito uno spogliatoio come quello del Real Madrid, se pur le difficoltà erano di natura diversa rispetto a quelle che sta vivendo la Juve.

Continuare con Allegri o no? E se la risposta è 'no', che strada prendere? Di cosa ha bisogno questa Juve? Dell'uomo di campo alla De Zerbi o di un grande profilo come Zidane? Tante domande, a cui la società dovrà rispondere, non ora, ma presto, quando il quadro, in campo e fuori sarà più chiaro.