Le voci di mercato impazzano già. Il ricchissimo PSG, lo Sporting Lisbona da dove tutto è iniziato, da questa mattina persino il Napoli: le squadre accostate al portoghese cinque volte Pallone d'Oro aumentano di giorno in giorno, senza che nessuno sappia dire con certezza quale finirà per ingaggiarlo, in quello che probabilmente sarà l'ultimo contratto della sua straordinaria carriera (sempre che poi non decida di "accontentarsi" di restare al Manchester United). Eppure, CR7, un'occasione per riconfermarsi un campione, sul campo e non, ce l'aveva tra le mani già a Torino, prima di salire sull'aereo che lo avrebbe riportato in Inghilterra. Nello spogliatoio bianconero Ronaldo era considerato un "eroe": indubbiamente era un leader, un giocatore di esperienza fondamentale per una squadra guidata da tre allenatori diversi in altrettanti anni, impegnata in una fase di ricostruzione e ancora in cerca di un'identità precisa.
La sua leadership, unita alle doti tecniche ancora sfavillanti nonostante la carta d'identità, avrebbe potuto essere decisiva per guidare la Juve nel suo percorso di "transizione" verso un nuovo ciclo, se soltanto l'attaccante avesse avuto un po' di pazienza. Anche perché, a distanza di dodici mesi, la Vecchia Signora sta effettivamente dando l'impressione che il nuovo corso possa davvero essere alle porte: in attesa di sbrogliare la situazione relativa a Matthijs De Ligt (che comunque, qualora dovesse partire, aprirebbe lo spazio per almeno un paio di altri acquisti di peso), Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene hanno chiuso per il ritorno di Paul Pogba e per l'ingaggio di Angel Di Maria, dal quale, anche con un solo anno di contratto, ci si aspetta un contributo importante. Insieme a loro (e con un Dusan Vlahovic in più), la Juve potrebbe trovare la forza di tornare subito a vincere, per cancellare lo scotto di una stagione da "zero titoli". Perché un "momento no" può capitare a tutti, ma lì dove sventola la bandiera bianconera non può durare più di tanto. E chissà che Ronaldo, sempre quello che l'estate scorsa è fuggito da Torino quasi con rabbia, adesso non si stia mangiando le mani...