Com'era Frabotta da piccolo?
"Aveva tanta voglia di crescere e di correggere gli errori che inevitabilmente si hanno a quell'età, sia a livello tecnico che tatticamente".
In che ruolo giocava?
"Era un esterno sinistro nel mio 3-4-3, faceva la fascia su e giù più volte per tutta la partita. In quel ruolo è devastante. L'ho fatto giocare anche centrale di difesa, un ruolo nel quale non si è espresso male perché ha grande senso della posizione".
Che effetto le fa vederlo nella Juventus?
"Sono sincero, mi dispiace per altri ragazzi che ho allenato e sono nel professionismo, ma vedere Gianluca titolare in un club così importante come la Juve è stata un'emozione grandissima. Credo che sia solo l'inizio per lui: non vorrei essere di parte, ma secondo me al Mondiale sarà il terzino della Nazionale. Non c'è molta scelta in quel ruolo, può fare benissimo il titolare. Per ora, intanto, spero che venga valorizzato come merita".
Qual è il suo ruolo ideale secondo lei?
"Io lo farei giocare a tutta fascia, penso che in quella posizione serva un giocatore di gamba come lui. Lo si è visto anche contro la Roma, quando ha giocato Cuadrado a sinistra non era la stessa cosa. Secondo me è limitato fargli fare 30 metri da terzino, Gianluca ha 60/70 metri nelle gambe. E non è da sottovalutare neanche nel colpo di testa, perché è capace anche di fare gol".
Con voi quanto segnava?
"Di reti ne faceva... Poi giocando nel 3-4-3, quando il cross partiva da destra spesso andava a concludere lui. Aveva una media di 7/8 gol a stagione".
Secondo lei a chi assomiglia tra gli altri giocatori della Serie A?
"Se messo a tutta fascia, mi ricorda molto Robin Gosens dell'Atalanta, ma da terzino ha anche caratteristiche simili a Theo Hernandez. Tra gli italiani può assomigliare a Spinazzola e Zappacosta".
Frabotta è arrivato alla Juve nell'ambito dell'operazione Orsolini con il Bologna, che l'aveva pescato da voi. C'erano altri club che volevano il ragazzo oltre ai rossoblù?
"Il Bologna è stato subito deciso a prenderlo, hanno puntato su Gianluca e su un altro ragazzo. All'epoca la trattativa l'aveva fatta Corvino, i rossoblù hanno chiuso tutto in poco tempo senza dare modo ad altre società di intervenire. Di solito questi ragazzi vanno via in prestito secco o al massimo inserendo un diritto di riscatto, il Bologna ha voluto Frabotta subito a titolo definitivo".
Vi sentite ancora con Gianluca?
"Ogni tanto sì, quando è a Roma viene spesso ad allenarsi qui da noi. L'ultima volta l'ho sentito quando ha debuttato in Serie A l'anno scorso contro la Roma, gli ho detto che quello era stato il risultato di tanto lavoro e che i sogni diventano realtà".
Che ragazzo è fuori dal campo?
"Molto umile e sensibile. Forse prima era anche fin troppo umile, ora penso abbia acquistato cattiveria. Mi ha sempre colpito la tranquillità con la quale si allenava e la trasformazione durante la partita, in cui non toglieva mai a la gamba. Gli chiedevo sempre 'Qual è il vero Gianluca?'. Oggi ho capito la risposta: tutti e due".
Ci racconta un aneddoto con Gianluca?
"Vi posso dire che il giorno della sua ultima partita con il Savio abbiamo vinto un torneo a Grottaferrata (nella foto in alto). Gianluca ha lasciato la società come meglio non avrebbe potuto".