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Il derby d'Italia non sembra voler cessare, dato che ancora oggi i dibattiti generati per gli episodi avvenuti a fine gara sembrano regnare su tutto, anche su quelli che saranno i prossimi e imminenti impegni di campionato. La Juve ripartirà dalla trasferta dell'Olimpico, dove ad accoglierla ci sarà la Lazio dell'ex Maurizio Sarri e con Massimiliano Allegri che deve ancora scegliere con quali uomini fronteggiare la squadra momentaneamente seconda in classifica. Chi dovrebbe essere sicuro della sua titolarità è Dusan Vlahovic, un pò sottotono nel match contro i nerazzurri e che scalpita per ritornare al gol, quello per il quale lui vive

PIU' PARTECIPE - Gol che da quando è arrivato alla Juve ha trovato con meno frequenza rispetto al periodo in cui militava a Firenze, nonostante l'ottimo biglietto da visita con il quale si era presentato, siglando una rete la Verona dopo appena 13 minuti e una al Valencia al suo esordio in Champions dopo appena 33 secondi. Questo non dipende solo dall'infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per diversi mesi, ma anche per l'evoluzione che il serbo ha assunto da quando è al servizio di Massimiliano Allegri. La sua tecnica è infatti migliorata, così come è aumentato il suo apporto al gioco di squadra, che in un certo senso lo esaltano maggiormente agli occhi dell'allenatore livornese. 

DIVARIO NAZIONALE - C'è però da considerare anche quello che è il suo alto rendimento con la maglia della Serbia, dove è andato sempre a segno nelle ultime tre uscite e realizzando una doppietta nell'ultimo test. Questo fa pensare che, la sua non è solo una questione mentale ma anche e soprattutto legata alle sue manovre di gioco e a quelle imposte da Massimiliano Allegri, che se da una parte lo rendono più partecipe al gioco di squadra, dall'altra lo penalizzano sotto porta, dove invece si esalta in nazionale. 

MILIK SCALPITA - Ora però c'è anche un ulteriore ostacolo per Vlahovic, che è rappresentato dal pieno recupero di Arek Milik. Il polacco potrebbe infatti scendere in campo dal primo minuto nella trasferta di Roma, al fianco proprio del serbo o magari del Fideo Di Maria, pronto a riprendersi la scena e con una voglia matta di tornare a gonfiare la rete.