Fra le notizie del calcio giocato, una delle più interessanti riguarda proprio l’assenza di Ronaldo. Quante volte, negli ultimi anni, abbiamo visto una Juve senza di lui? Non è l’imprescindibile, quello di cui non si può fare a meno? Come dice qualcuno, non rappresenta, nei fatti, una specie di blocco, di totem, che con la sua eterna presenza impedisce varianti ed esperimenti? Peccato che non sia disponibile Dybala, ma l’assenza di Ronaldo va comunque, verso quell’ idea di cantiere aperto rilanciata più volte da Pirlo: amplia la possibilità sperimentale e, allo stesso tempo, fa valutare la caratura d’una grande squadra, ormai sempre più da concepire in un’ottica di 22 giocatori.
Fino a poco tempo fa, quando un allenatore diceva “non esistono le riserve, sono tutti titolari”, non ci toglievano dalla testa l’idea che fosse una specie di captatio benevolentiae, di “contentino” nei confronti di giocatori poco utilizzati. Oggi, il campionato Covid con le 5 sostituzioni ha dato una sterzata definitiva alle rose ampie in cui sono tutti titolari e le assenze importanti non si devono sentire. Bisogna andare avanti nel miglior modo possibile sul campo. A meno di non far intervenire l’ASL di turno, ma questa è un’altra storia.