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Beppe Bozzo, noto agente, ha raccontato il colpo Dusan Vlahovic alla Juventus. Il procuratore che ha gestito il passaggio di Bernardeschi in bianconero a Tuttosport ha dichiarato: "Questa operazione ha dimostrato, ove mai ce ne fosse bisogno, che la Juventus è la Juventus. Quando c’è un cambio di strategia non si fanno mai trovare impreparati. Non è stato facile, ma la Juventus ha dietro un management di livello: riescono sempre a trovare le soluzioni ideali a tutto. Anche in questo caso è stata una cosa che ha stupito. Ma ha stupito non tanto l’arrivo di Vlahovic, perché magari a giugno me lo sarei immaginato, ma il fatto che sia arrivato in questa fase di mercato. Comunque è stato un affare sia per la Fiorentina sia per la Juventus perché comunque il valore del giocatore è congruo con le sue qualità e la sua età. Si tratta di una operazione che sta nella logica delle cose, nella logica di chi deve competere non solo in Italia ma anche in Europa". 
 
DA FIRENZE A TORINO - «Con Bernardeschi abbiamo fatto un lavoro più silenzioso. Ho cercato di pilotare un trasferimento assecondando i desideri del giocatore e facendo capire al club che era quella l’unica scelta possibile. Quindi ho manifestato subito, alla società, che la decisione era quella di andare alla Juventus. Ma gliel’ho detto un anno prima, quindi si è lavorato affinché si potesse trovare una quadra. Bernardeschi aveva ancora due anni di contratto e non era a scadenza, ma quando rinnovai il contratto nel 2015 feci solo 2 anni di prolungamento. E’ stata una cosa più silenziosa ma non per questo meno difficoltosa: il mercato di Bernardeschi nel 2017 era ampio, c’erano diverse squadre interessate ma assecondando la volontà del ragazzo ho fatto in modo che l’opzione Juventus potesse andare bene anche alla Fiorentina. Alla fine sono stati tutti soddisfatti. Sicuramente c’è stata più collaborazione da parte mia con la Fiorentina, facendo capire piano piano che la scelta era quella e che dovevano in qualche modo assecondarla, per cui tutto è filato abbastanza liscio. L’unica cosa su cui ho dovuto lottare tantissimo è il discorso del pagamento: si trattava di perfezionare un trasferimento a titolo definitivo a quaranta milioni più la percentuale futura di vendita. Senza prestiti con obbligo di riscatto, come è stato fatti per altri trasferimenti. Ecco, quella è stata la cosa più difficoltosa: non tanto trovare la quadra sui numeri, quanto la quadra sulla formula del trasferimento". 
 
QUALE PIU' DURO - "Credo ci sia stata una scelta, ma quella scelto non lo so se è stata comunicata alla società direttamente o indirettamente. Comunque si può disquisire sulle modalità, ma i problemi della vita sono altri. Non quelli di trasferirsi dalla Fiorentina alla Juventus, o dal Torino alla Juventus... Un professionista deve fare il professionista. E poi alla fine far digerire queste cose non è un esercizio così complicato: la tifoseria se ne farà una ragione. Non ti devi neanche vergognare: sono cose che vanno affrontate. Ripeto: l’unica cosa che forse ha lasciato un po’ così, è stata magari quest’assenza di segnale tra società e agenti. Ma poi alla fine penso che se ci sono tre firme è perché tutte e tre le parti sono contente". 
 
PREZZO NON DI SALDO - «Vlahovic è pagato come se avesse 5 anni di contratto. Ma la Fiorentina è una di quelle società con una proprietà forte e con cui non puoi tirare troppo la corda. Anche se hanno un giocatore in scadenza o che vuole andare via, non mollano facilmente. Io mi ricordo: quando la Juve ha trattato con Zamparini per Dybala, o quando ha trattato per Alex Sandro a scadenza di contratto con il Porto. Ci sono quelle società che, anche se il giocatore ha un giorno di contratto, vogliono un prezzo congruo. Nel caso di Vlahovic, paghi 70 milioni un 2000 che è così giovane, che sta facendo gol, che ti risolve i problemi e ti dà la possibilità per i prossimi 7-8 anni di avere uno al centro del progetto e farne una pietra miliare... Non l’hai pagato tanto: l’hai pagato quello che vale, non è uno sproposito perché ti porta punti, i punti portano in Europa e l’Europa porta i soldi». 
 
MORATA E RONALDO - «Sicuramente sarà un campionato diverso per la Juventus perché si è clamorosamente preparata per una grande risalita e rimonta. Peraltro i giocatori sono supermotivati anche perché la strategia della società di lasciare i giocatori in scadenza fa sì che questi centuplichino le loro energie per poter ottenere il rinnovo. Ci sono tutte le condizioni che fanno sì che tutti siano con il coltello tra i denti per conquistare un obiettivo comune per il club e uno particolare per loro stessi. E’ ovvio che rinnovare sarà più facile se la Juve riuscirà a centrare i suoi obiettivi: i primi posti in campionato e andare più avanti possibile in Champions. Io credo che con l’arrivo di Vlahovic la Juve sia più forte rispetto a quella dell’ultimo Cristiano Ronaldo. E visto che ha citato Morata, posso comunque dire che un giocatore di questa caratura internazionale, se restasse alla Juve, potrebbe far comodo. E’ un signor giocatore. Ha una esperienza importante».