commenta
Quando un talento si affaccia al grande calcio, e dimostra subito di poterne fare parte per anni, viene spontaneo paragonarlo a campioni che si sono già visti e ammirati. E’ chiaro che ognuno è uguale solo a se stesso, come sostiene un po’ banalmente chi boccia ogni parallelo, ma è anche naturale che i confronti con la storia siano stimolanti e intriganti, per quanto discutibili e soggettivi. Prendete Kulusevski, un ragazzo sul cui grande futuro saremmo pronti a giurare. Ecco, è un calciatore davvero particolare, con un modo di giocare raro, perciò difficile da avvicinare ad altri. Per di più per caratteristiche è decisamente moderno e andare a pescare nel passato qualcuno simile a lui non è facile. A noi però ha fatto tornare in mente due campioni della storia juventina.

LA PERSONALITA’ DI DEL PIERO - Eravamo sul prato del vecchio stadio Comunale di Torino, oggi Olimpico, quando Alex arrivò dal Padova, nel lontano 1993, e venne presentato a un gruppuscolo di giornalisti. Era una promessa del calcio come ce ne sono tante, e molte di loro svaniscono nel nulla, ma aveva uno sguardo brillante, vivace (lo ha conservato ancora oggi). Abbiamo capito che non sarebbe stato uno qualsiasi, di passaggio, quando lo abbiamo visto debuttare e segnare i suoi primi gol. Ecco, lì si è subito compresa la differenza rispetto agli altri; una diversità che era sì nei piedi, ovviamente, ma anche nella testa. La personalità trasforma un talento buono per una squadra medio-piccola in un fuoriclasse da grande club. Del Piero quel tratto caratteriale ce l’aveva, e anche Kulusevski ce l’ha. L’ha fatto vedere subito, immediatamente: due gol in un batter d’occhio. Pensate che sia facile, quando si gioca nella Juve? E anche lo sguardo, in fondo, sembra quello di Alex.

LE CARATTERISTICHE DI NEDVED - Kulusevski non è certo paragonabile a Del Piero per caratteristiche tecniche, anche se pure Alex in carriera - e soprattutto agli inizi - ha giocato attaccante esterno nel tridente o perfino sulla linea dei centrocampisti. Dal punto di vista tecnico e atletico, il ragazzino svedese ci fa tornare in mente soprattutto Nedved. E’ forse meno travolgente rispetto all’attuale vicepresidente della Juve sul piano fisico, ma potrà acquistare potenza; ha però la stessa esplosività nel breve, la medesima capacità di produrre allunghi devastanti, un tiro letale. E i piedi di Kulusevski, con tutto il rispetto per quelli notevoli di Nedved, appaiono perfino più educati.

@steagresti