LO SCENARIO - Nessuno, in quei mesi, si sarebbe aspettato la pandemia che stiamo vivendo oggi che ha bloccato il campionato e può cambiare i piani della Juve: ad oggi, il prestito di Kulusevski scade il 30 giugno, data in cui dovrebbe rientrare a Torino. Il rischio, però, è quello che lo svedese rimanga fermo fino all'inizio della prossima stagione: per questo la Fifa ha consigliato ai club che hanno giocatori in prestito di trovare l'accordo con le società proprietarie dei cartellini per prolungare il prestito di qualche mese, fino alla fine della stagiione attuale; se questo non dovesse succedere, il giocatore in questione rientrerà alla base ma non potrà scendere in campo fino al 1° settembre, data fissata per l'inizio della prossima stagione. Nello specifico: se Juventus e Parma trovano l'accordo per tenere Kulusevski ancora in gialloblù fino alla fine di questo campionato il giocatore sarà ancora a disposizione di D'Aversa, altrimenti alla fine del mese prossimo tornerà alla Juve che però non potrà farlo giocare fino alla fine della stagione.
L'IDEA - Un'ipotesi che i bianconeri possono prendere in considerazione: riportarlo a Torino il 30 giugno per fargli vivere da vicino la squadra e conoscere i nuovi compagni con i quali iniziare a lavorare. Anche se non potrà giocare partite ufficiali, Sarri ha la possibilità di valutarlo da vicino, studiarlo e capire cosa farne per il futuro. Durante il lockdown il giocatore è rientrato in Svezia dove si è allenato per riprendersi da problemi fisici come ha raccontato anche il suo procuratore. Farlo allenare alla Continassa permetterebbe alla Juve di preservarlo per il futuro ed evitare il rischio infortuni. La Juve studia la strategia per Kulusevski, un gioiello da maneggiare con cura.