PROBLEMA TATTICO – Sospinto dal furore di vestire una maglia blasonata come quella della Juve, Kulusevski inizialmente sembrava talmente duttile da poter ricoprire qualsiasi posizione offensiva, dalla fascia al trequartista, passando dalla seconda punta. Strada facendo la fame agonistica sembra essersi saziata e il suo spazio in campo ridotto. Perché Chiesa ha messo le radici sulla fascia dove Kulusevski brillò al Parma, diventando simbolo di questa Juve. Così Pirlo, tra un infortunio e l’altro dei compagni, ha avanzato lo svedese più volte al fianco di CR7, con scarne risposte. Anche se il suo ruolo più congeniale rimane la fascia, la sensazione è che Kulusevski debba presto imparare i segreti del mestiere da Morata e Dybala.
SCELTE E MERCATO – Due le motivazioni principali. Innanzitutto, entrambe le zone esterne del campo hanno trovato dei padroni, più o meno fissi a seconda di come Pirlo ridisegna la formazione. Di Chiesa abbiamo già detto, stesso discorso vale per Cuadrado e McKennie, che svolge la doppia funzione di centrocampista-fascia. In seconda battuta, la motivazione arriva anche dal mercato. Le difficoltà ad arrivare ad una quarta punta di livello e prospettiva come poteva essere Scamacca hanno spinto Pirlo a dare una risposta sul campo, aggregando proprio Kulusevski al reparto offensivo composto da Ronaldo, Dybala e Morata. Per questo Dejan sembra destinato a calpestare maggiormente queste 'nuove' zolle rispetto a quelle a ridosso delle linee laterali. Il classe 2000 dovrebbe partire ancora titolare lunedì contro il Crotone, Morata non è ancora al top della forma: tutti si aspettano una risposta, vietato sbagliare.