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Amaro in gola, una delusione senza fine. Non si può provare altro quando le speranze di qualificarsi ai quarti di finale di un Europeo vengono vanificate all’ultimo minuto dei tempi supplementari. Ad avere la meglio, nel match degli ottavi tra Svezia e Ucraina, è stata la squadra di Shevchenko, grazie al gol del 2 a 1 di Dobvyk al 121’. Esito spietato, come a volte solo il calcio sa essere, di una partita intensa e combattuta dove, ancora una volta, Kulusevski ha mostrato a tutti gli appassionati tutte le sue qualità.

LA PRESTAZIONE – Andersson ha schierato Dejan Kulusevski come seconda punta, al fianco di Isak. Il calciatore della Juventus ha svariato su tutto il fronte di attacco, giocando sempre qualche metro dietro il partner. Una prestazione sufficiente, la sua, che è sempre stato nel vivo dell’azione fino al momento della sua sostituzione, al 97’, e che con il mancino ha trovato l’imbeccata per i compagni in più di un'occasione. Spesso, però, è mancato in concretezza, presenza mentale nel match, finalizzazione. Una partita dalle due facce, che ha mostrato tutto il buono e tutte le lacune che, chiaramente, ancora ci sono e sono da colmare.

CERTEZZE – Dalla partita di questa sera, e più in generale dall’Europeo di Kulusevski – inevitabilmente monco per la positività al Covid – la Juventus trae una certezza. Nonostante i suoi 21 anni, lo svedese è un calciatore maturo, capace di prendersi delle responsabilità, nonostante a tratti sia ancora troppo lezioso e a volte distratto. Ci sono dei lati, caratteriali e tecnici – le due cose sono interconnesse – su cui lavorare. Per questo lo aspetta Massimiliano Allegri alla Continassa, quando si aggregherà al resto del gruppo. Grazie alla sua guida, Kulusevski potrebbe uscire dall’impasse tattico in cui è caduto nella scorsa stagione e sbocciare definitivamente. In potenza, la Juve ha tra le mani uno dei 2000 più forti d’Europa, ora tocca ad Allegri trovargli la giusta collocazione e farlo rendere al meglio.