LE PAROLE
"So che la sensazione è di aver fallito alla Juventus. Beh, penso che sia una cosa strana da dire quando ho vinto due trofei, ho giocato entrambe le finali e ne ho decisa una con un gol e un assist contro la mia ex squadra, l'Atalanta. Ma negli ultimi sei mesi è vero che ho passato un periodo difficile. Erano sei mesi che non giocavo titolare una partita alla Juventus. Ti senti malissimo, perché hai dato la vita per giocare a questa partita, allenandoti più duramente che puoi e finisci per guardare giocatori giocare nel tuo ruolo che non sono nemmeno ali. Onestamente, mi sono sentito imbarazzato, persino inutile. Alcune persone cominciarono a dire che non ero abbastanza bravo, che ero troppo lento. E ti colpisce al 100%. È normale, è umano. Quando inizi a crederci, quello è proprio il diavolo".SUL TRASFERIMENTO - "Sapevo che dovevo scappare. Un giorno chiesi al mio agente di trovarmi qualcosa perché era gennaio 2022, pochi giorni prima della chiusura della finestra di trasferimento, e il tempo a nostra disposizione stava scadendo. Poi mi ha detto che il Tottenham era interessato e io ho solo chiesto quando sarebbe stato il prossimo volo". SU RONALDO - "Dopo l'allenamento tutti sarebbero stati al telefono, tap, tap tap, ma non lui. Si vedeva quanto lavorava duramente, quanto lo desiderava, anche se non aveva più nulla da dimostrare. Devo essere sincero, non sono mai stato il tipo che chiede favori ai compagni, ma ho chiesto a Cristiano di autografargli la maglia e l'ho regalata a mia madre. Cinque anni prima parlavamo di me che sarei tornato in Svezia, magari per trovare un lavoro normale. Ora stavo giocando con uno dei più grandi di tutti i tempi".