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Quello della Juventus nei confronti di Teun Koopmeiners è stato un lunghissimo - e a tratti estenuante - corteggiamento ma che, alla luce di quanto visto allo Stadio Ferraris, giustifica un'attesa così lunga e soprattutto la voglia mai scemata di portare a Torino il centrocampista olandese. Proprio così, perché dopo le prime uscite, all'insegna del puro apprendistato, Koop a Marassi ha giocato la sua miglior gara da quando veste la maglia bianconera. Una partita che l'ha visto orbitare in diverse zone di campo e che conferma come Thiago Motta veda in lui il classico 'game changer', ovvero colui che può sì cambiare la partita da un momento all'altro, ma che può farlo interpretando lo spartito in maniera differente nel corso dei novanta minuti.

 

Da mezzala a trequartista e la Juve svolta



Schierato con una maglia da titolare contro il Genoa, Koopmeiners - nel primo tempo - ha agito da mezzala pura in una sorta di 4-3-3 dove Fagioli ha interpretato il ruolo di play, con McKennie sul centro sinistra. Un esperimento che, quantomeno inizialmente, non ha dato gli esiti sperati, anche alla luce di un primo tempo decisamente sotto ritmo da parte di Madama. La svolta, tattica e non solo, è però arrivata nella seconda frazione di gioco. Thiago Motta ha ridisegnato la Juve sulla base del proverbiale 4-2-3-1, spostando l'olandese proprio alle spalle di Vlahovic. In altre parole, una mossa vincente. L'ex Atalanta ha infatti cambiato letteralmente passo: prima ha servito, con una splendida traccia in verticale, il pallone che ha poi propiziato il 2-0 di Vlahovic, poi - dopo il primo assist - ha sfiorato anche la prima gioia personale, colpendo la traversa da zero metri. E infine, il punto esclamativo: al culmine di una bella azione corale è stato proprio il suo 'velo' a propiziare il tris targato Conceicao.

 



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