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Mai visti così tanti martelli pronti a battere sentenze. Forse perché, per l'ennesima volta, il target è quello di un ragazzo che non ha altre possibilità, se non quelle di aspettare, abbassare la testa, sperare che quanto prima i paroloni e i parolieri finiscano il proprio turno e si organizzino in massa per andare ad attaccare qualcun altro. Che tanto è così, che va a finire sempre in questo modo. Dagli ululati razzisti di Cagliari alle ultime vicissitudini in Under 21: attorno a Moise Kean, l'attenzione non cala mai. 

JUVE IRRITATA - Chiaro: dovrà farci l'abitudine, se non ha già preso possesso di questo dogma. E chiaro, parte due: la figura che ha fatto Moise corrisponde esattamente alla maglia che indossa durante l'anno, oltre al sacro azzurro. Come raccontato anche dal Corriere della Sera, la Juventus non ha certamente gradito quanto accaduto nel ritiro di Casteldebole. Ne ha preso atto e ne prenderà conseguenze, il tutto con un rinnovo cruciale ancora in ballo. Sulle cifre ci siamo ormai da un pezzo, ma è sulle garanzie tecniche che Mino Raiola ha spinto come un forsennato. Sarri l'accontenterà, almeno a parole. 

IN PARTENZA? - Certo, dovrebbe averne modo e tempo: perché non è assolutamente sicuro che l'attaccante classe 2000 alla fine resti in bianconero. Di offerte ne arrivano ovunque: in principio c'è stato l'Everton e la proposta da 30 milioni subito rigettata, quindi la possibilità che rientri nell'affaire De Ligt con l'Ajax, molto attiva sul calciatore ormai da un anno. La Juve pazienta, aspetta, vuol capire la posizione all'interno del gruppo sarrista: dovesse partire, si partirebbe comunque da una base di 30 milioni. E poi con una certezza: dall'ombra della Mole non si staccherà facilmente. Pur di ritrovarlo in queste vesti, Paratici e Nedved sono pronti a studiare un clausola di recompra.