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Moise Kean decisivo. Ancora. La Juve ha battuto l'Empoli 1-0 ma prima del gol vittoria del suo ragazzo prodigio la Signora si è presa un'oretta di permesso nella quale si è assopita facendo mugugnare il pubblico dello Stadium. Classifica alla mano suona strano dirlo, ma nel primo tempo la partita si è giocata ad una porta. E non era quella dei toscani. Poi ci ha pensato proprio lui. L'uomo, anzi, il ragazzo più atteso. Allegri non vuole caricarlo di responsabilità, ha paura di bruciarlo come è successo a tanti altri giovani talenti italiani che hanno calcato i campi della nostra Serie A negli ultimi quindici anni. Se dal Mondiale del 2006 gli azzurri non sono mai più riusciti a superare la fase a gironi, un motivo ci sarà. Tutti vedono in lui il risorgimento del calcio azzurro, l'immagine di un football diventato finalmente moderno anche a casa nostra. Allegri lo sa ma non vuole esporlo troppo. "Bisogna tutelarlo", ripete. Ha ragione ma ora come ora il suo entusiasmo può fare davvero la differenza.

JUVE ADDORMENTATA - L'impressione che si è avuta nel primo tempo è che la Juve quasi non avesse voglia di giocarla questa partita. I bianconeri non riuscivano a ripartire, arrivavano sempre dopo sulle seconde palle e per fortuna i toscani non hanno mai trovato l'angolo giusto quando sono riusciti ad andare alla conclusione. I bianconeri si sono stiracchiati dopo i fischi dello Stadium all'intervallo e l'ingresso di Kean li ha svegliati definitivamente nella ripresa. E' naturale che giocatori come lui e Spinazzola possano dare quel qualcosa in più in questa seconda parte di stagione in cui bisogna stare attenti a non fare danni e portare lo scudetto a casa il più velocemente possibile. Con il loro ingresso in campo, con la loro velocità ed i loro uno contro uno hanno rovesciato la partita.

SORPRESA - Moise, poi, ci ha messo la firma diventando il più giovane calciatore a segnare 8 gol in Serie A dopo Mario Balotelli. "Per due gol al Liechtenstein sembra diventato Messi o Ronaldo", aveva dichiarato Allegri alla vigilia. "E' giusto - ha risposto Moise dopo il gol di oggi - non sono Cristiano Ronaldo o Leo Messi ma spero di diventare come loro attraverso il lavoro". La risposta più importante però l'ha data ancora una volta in campo. Con un gol da tre punti che avvicina la Juve all'ottavo scudetto consecutivo ora distante solo quattro vittorie. Il suo ingresso ha svegliato la Juve ed ha pure meravigliato Allegri: "Mi ha stupito per come è entrato, non era facile per un ragzzo di 19 anni". Moise ha risposto. Messaggio ricevuto.

@lorebetto