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"Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova". Lo diceva Agatha Christie, che probabilmente non pensava al calcio. Ma la frase della celebre scrittrice è perfetta per raccontare la prima parte di stagione alla Juventus di Pierre Kalulu. Il difensore, che i bianconeri hanno ingaggiato in prestito dal Milan, aveva ben figurato già nel match contro l'Empoli, quando era risultato il migliore tra i nuovi arrivati; si è poi ripetuto - alzando il livello - in Champions League contro il PSV, per poi migliorare ulteriormente ieri sera al cospetto del Napoli, quando Thiago Motta ha optato per schierarlo al centro della difesa al fianco di Gleison Bremer per sostituire un Federico Gatti non al meglio.
 

Juventus-Napoli: la partita di Kalulu


Il francese ha risposto ancora presente, con una disinvoltura e una brillantezza notevoli che gli sono valsi applausi e pacche sulle spalle (insieme a un sempre gradito 7 in pagella). Tra i numeri della sua gara spicca anche quello dei tocchi: ben 119, con un'accuratezza nei passaggi (116) del 94%. E intanto sono sempre di più i tifosi e gli addetti ai lavori che si chiedono che cosa abbia spinto il Milan a cederlo, perlopiù in prestito e a una diretta concorrente. La Juventus se lo gode, senza farsi troppe domande. Con la certezza che, con lui in campo, ha un motivo in più per stare tranquilla. 



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