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    Il grande dubbio della Juventus di Tudor

    Il grande dubbio della Juventus di Tudor

    • Stefano Barollo
    La Juventus esce dallo stadio Olimpico con un punto e un sorriso a metà: i bianconeri sono passati in vantaggio con Locatelli dopo un buon primo tempo, nel quale hanno saputo reggere i colpi della Roma e rispondere nel modo giusto. Nella seconda metà di gara, però, il vantaggio non ha retto e la Juve non è riuscita a ribaltare la gara. Delusione? No, anzi.

    Come ha detto lo stesso Tudor, la strada è quella giusta, e ci sono state diverse conferme: Locatelli si sta consolidando come leader, Kalulu ha salvato il risultato almeno in tre occasioni e la squadra sta rispondendo con l'atteggiamento giusto dopo un periodo difficile. Tutti aspetti da non sottovalutare, ma non sono gli unici: la Juventus avrebbe potuto vincere questa partita.

    Ciò che emerge, però, è la grande voglia del gruppo di tornare a emergere, e tutto ciò passa anche dalle idee di Tudor. Con l'allenatore croato i bianconeri giocano molto di più in verticale come richiesto, attaccando con intensità e tenendo un ritmo spesso molto alto: la Juventus reggerà quest'intensità fino a fine stagione?
     

    La Juventus può reggere questi ritmi fino a fine stagione?



    Il cambio di passo c'è, ed è parallelo a quello dell'atteggiamento: la scossa di cui aveva bisogno la Juventus è arrivata. Ma non può essere sufficiente: la svolta deve essere totale, deve passare dalle prestazioni e dalla continuità, due aspetti spesso troppo vacillanti in questa stagione.

    Il ritmo, però, è in evidente crescita e parte già dalla Continassa: nei giorni scorsi era stato emblematico il video pubblicato dalla Juventus, quando al termine dell'allenamento diversi giocatori si tenevano sulle ginocchia. Le immagini raccontano solo una parte, che però trova conferma nei numeri: contro Genoa e Roma i bianconeri hanno corso 120,5 e 122,8 chilometri, contro i 107 e i 112 delle ultime due gare targate Thiago Motta.

    L'intensità con Tudor è aumentata sotto diversi aspetti, e allora la domanda è lecita: la Juventus ha una preparazione fisica sufficiente per reggere questo ritmo? Il lavoro alla Continassa passa anche e soprattutto da questo, ma come insegna la storia di questo club, si dovrà fare in pochissimo tempo.



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