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'Locatelli e altri due o tre': chi saranno i leader della Juventus di Tudor
Come abbiamo già detto, non ci sono più dubbi: con Igor Tudor in panchina non si assisterà più, in casa Juventus, alla continua rotazione della fascia da capitano che negli ultimi mesi ha fatto tanto discutere creando anche malumori e incomprensioni, una rotazione tale da vedere alternarsi nel ruolo più "ambito" ben sette giocatori, iniziando da Danilo per finire con Manuel Locatelli.
Il pensiero di Tudor sulla leadership
Ecco, con il tecnico croato si ripartirà da lì, da dove ci si era lasciati, con il centrocampista azzurro individuato come il profilo giusto, innanzitutto a livello umano, per rappresentare la sua squadra e prendersela sulle spalle, nel bene e nel male, come del resto aveva cominciato a fare con continuità già negli ultimi periodi con Thiago Motta in panchina. Tudor, insomma, ha messo un punto fermo (anche) su questa vicenda, senza però caricare tutto il peso su un singolo: "Devono prendere tutti responsabilità", l'affermazione chiara e concisa dell'allenatore, che sa bene che cosa significhi "leadership" in casa bianconera e che cosa serva, a questo punto, per costruirne una autentica e forte.
Chi saranno i leader della Juventus di Tudor
Ecco perché il successore di Thiago Motta è certo - almeno stando alle sue parole in conferenza stampa - che presto lo spogliatoio saprà trovare e riconoscere tra le sue "mura" ulteriori leader, almeno due o tre. Ma a chi faceva riferimento Tudor, nel rilasciare queste dichiarazioni pubbliche? Il primo nome che viene in mente è quello di Federico Gatti, già capitano e giocatore grintoso per natura, che con il tecnico italo-brasiliano non era riuscito a trovare il feeling giusto né a creare il giusto rapporto di fiducia, tanto da scendere nelle gerarchie della difesa - almeno fino a quando non c'è stato assoluto bisogno di lui - e a perdere appunto la fascia.
Probabile, poi, che Tudor pensasse a Dusan Vlahovic, attaccante a cui ha sempre rivolto parole al miele e che ora tutti si aspettano possa essere rilanciato, sia per il presente con quel "vecchio" ruolo da titolare fisso che dall'arrivo di Randal Kolo Muani aveva perso, sia magari per il futuro, quello che oggi sembra inevitabilmente lontano da Torino per la solita questione di un contratto troppo oneroso per poter essere rinnovato, come se ancora fossimo in un'età dell'oro. E poi, perché no? Magari il riferimento era pure a Nico Gonzalez, altro elemento che tutti - e lui in primis - sperano di rivitalizzare, per non disperdere il maxi investimento effettuato in estate e credere davvero in una "rinascita" con vista sulla prossima stagione. In fondo si parla pur sempre di un campione del Mondo, non dell'ultimo arrivato. E Tudor sembra avere le idee chiare su come si trattano i giocatori di questo tipo, quelli potenzialmente depositari di una forte leadership. La nuova Juventus ripartirà (anche) da qui, da quelli che sembrano dettagli ma che invece possono essere i veri punti di svolta di una stagione.
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