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Questa volta ha toppato, senza scuse. Perché nel momento in cui servivano le sue scelte, le scelte giuste quantomeno per salvare lo 0-0, ha perso di vista la situazione e si è fatto abbagliare da tentazioni troppo peccaminose per una notte di gala. Al di là delle parole, il concetto è molto semplice: Thiago Motta ha sbagliato i cambi nel secondo tempo di Juventus-Stoccarda, proprio nel momento in cui la partita avrebbe ancora potuto girare a favore della sua squadra. Non tutti, sia chiaro. Ma quelli forse decisivi.
 

Perché i cambi di Thiago Motta non hanno funzionato


Di fronte, infatti, a un buon ingresso in campo di Andrea Cambiaso (ma perché lasciarlo in panchina?!) e di Timothy Weah (che almeno si è reso pericoloso con tanta corsa e velocità, anche se resta il dubbio su quello che avrebbe potuto dare Francisco Conceicao con gli avversari in fase calante), fanno sicuramente storcere il naso le "chiamate" di Vasilije Adzic, Manuel Locatelli e Jonas Rouhi. Ma non tanto per i nomi in sè, quanto per come il tecnico italo-brasiliano ha inteso il loro impiego: il classe 2006, infatti, è stato lanciato al posto di Dusan Vlahovic, con il conseguente spostamento in mezzo di un non brillante Kenan Yildiz, mentre l'azzurro ha preso il posto di Weston McKennie finendo però per rallentare ulteriormente i tentativi di manovra della Juve (come già in altre occasioni).

Ma arriviamo alla mossa francamente più incomprensibile di tutte: perché mandare in campo Rouhi - un inesperto classe 2004 - in un momento delicatissimo di partita, con i bianconeri pure in inferiorità numerica per l'espulsione di Danilo, quando in panchina c'era anche Federico Gatti? Non che il giovane svedese abbia colpe sul goal subìto, ma la scelta risulta tuttora inspiegabile. Anche con un derby d'Italia contro l'Inter all'orizzonte.



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